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Chievo Verona in bancarotta: si chiede il giudizio per Campedelli - ©ANSA Photo
La situazione del Chievo Verona ha raggiunto una svolta drammatica, con la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente Luca Campedelli. Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Verona hanno rivelato un presunto meccanismo di bancarotta fraudolenta, sollevando gravi interrogativi sulla gestione finanziaria del club. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che il Chievo si trova attualmente in procedura di fallimento, rendendo la questione ancora più urgente.
Le indagini e le accuse
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno fatto emergere che Campedelli avrebbe falsamente rappresentato una situazione economica di apparente benessere, mascherando un dissesto profondo. Questo comportamento avrebbe avuto come obiettivo quello di permettere al Chievo di iscriversi regolarmente ai campionati, nonostante le difficoltà finanziarie. Tra le accuse più gravi, vi è la questione delle cessioni di calciatori a squadre come Cesena e Carpi, effettuate a prezzi considerati “non conformi”.
Ecco alcuni punti chiave delle indagini:
- Plusvalenze fittizie: I trasferimenti di giocatori avrebbero permesso al Chievo di contabilizzare plusvalenze per oltre 35 milioni di euro.
- Transazioni infragruppo: Sono sotto esame anche la cessione del marchio Chievo e il conferimento del ramo d’azienda, che include il terreno del Campo Sportivo Bottagisio.
- Distrazione di fondi: Campedelli è accusato di aver distratto oltre 200mila euro dalle casse del club per scopi estranei.
La situazione debitoria
Oltre alle accuse di bancarotta fraudolenta, è emerso un mancato adempimento degli oneri tributari e previdenziali da parte del Chievo, accumulando un debito di oltre 34 milioni di euro dal 2014 fino al fallimento. Questi inadempimenti hanno aggravato ulteriormente la già critica situazione economica del club.
Il futuro del Chievo Verona
La figura di Luca Campedelli, presidente dal 2003 al 2021, è stata al centro di controversie. Sotto la sua guida, il Chievo ha vissuto momenti di gloria e crisi, rendendo il suo operato oggetto di discussione. Il fallimento del Chievo rappresenta non solo una perdita per la comunità calcistica veronese, ma anche un campanello d’allarme per altre società di calcio in difficoltà.
La questione delle plusvalenze fittizie è un tema caldo nel calcio italiano, e il caso del Chievo Verona dimostra l’urgenza di una maggiore trasparenza e regolamentazione nel settore. La FIGC ha tentato di introdurre regole più severe per prevenire frodi e illeciti finanziari, ma il caso attuale evidenzia le sfide ancora da affrontare.
La comunità calcistica attende con ansia gli sviluppi di questa vicenda, sperando che il processo possa portare a una maggiore responsabilità e giustizia. Solo così si potrà gettare le basi per un futuro più sano e sostenibile per il Chievo e per il calcio veronese in generale.