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Champions: Malagò avverte, la quinta squadra sarà una sfida ardua

L’uscita di scena di Milan e Atalanta dalla Champions League ha suscitato diverse reazioni, in particolare quella di Giovanni Malagò, presidente del Coni, che ha espresso il suo dispiacere riguardo alla situazione attuale del calcio italiano in Europa. Durante un evento tenutosi a Milano, Malagò ha commentato la difficile posizione in cui si trova il calcio nostrano, evidenziando come la mancata qualificazione di queste due storiche squadre renda più complessa la strada per ottenere una quinta squadra in Champions League.

Le parole di Malagò non sono casuali. Infatti, la questione della qualificazione europea è un tema di grande rilevanza per il sistema calcistico italiano. La Champions League rappresenta non solo un prestigioso palcoscenico internazionale, ma anche un’importante fonte di introiti per i club. La presenza di più squadre italiane nella competizione aumenta le possibilità di guadagni attraverso diritti tv e sponsorizzazioni, elementi fondamentali per il sostentamento economico delle società.

il cammino per una quinta squadra in champions

Malagò ha sottolineato come il cammino per ottenere una quinta squadra in Champions sia ora più arduo. Secondo il nuovo sistema di distribuzione dei posti in Champions, l’Italia ha la possibilità di avere cinque squadre nella competizione europea, ma ciò dipende dalla performance complessiva delle squadre italiane nelle competizioni europee. La mancata qualificazione di Milan e Atalanta, due club con una forte tradizione e storia europea, pesa fortemente su questo obiettivo. La qualificazione di più squadre italiane è fondamentale per migliorare il coefficiente UEFA del calcio italiano, un punteggio che determina il numero di posti che ogni federazione può avere nelle competizioni europee.

le difficoltà del calcio italiano

In un contesto più ampio, l’uscita di Milan e Atalanta dalla Champions League riflette anche le difficoltà che il calcio italiano sta affrontando negli ultimi anni. Mentre le squadre di altre nazioni, come la Premier League inglese e la Liga spagnola, continuano a dominare sia in termini di risultati che di attrattività economica, il calcio italiano sembra faticare a mantenere il passo. La crisi economica globale, aggravata dalla pandemia di COVID-19, ha colpito duramente i club italiani, costringendoli a rivedere le proprie strategie finanziarie e sportive.

Malagò ha espresso la speranza che le squadre italiane ancora in corsa possano andare il più lontano possibile nella competizione. Attualmente, la Juventus e l’Inter sono le uniche due squadre italiane rimaste in lizza per la Champions League, e il loro successo potrebbe essere cruciale non solo per il prestigio dei club stessi, ma anche per l’intero movimento calcistico italiano. Se queste squadre dovessero avanzare nelle fasi finali della competizione, potrebbero contribuire a migliorare il ranking UEFA dell’Italia, aprendo la strada a future qualificazioni.

investimenti e coesione nel calcio italiano

Inoltre, è importante considerare il contesto storico delle squadre italiane nella Champions League. Negli anni ’90 e nei primi anni 2000, il calcio italiano era considerato uno dei migliori al mondo, con club come il Milan e la Juventus che dominavano la scena europea. Tuttavia, negli ultimi anni, l’egemonia di squadre come il Real Madrid e il Manchester City ha messo in evidenza le difficoltà delle squadre italiane nel competere ai massimi livelli. La carenza di giovani talenti, unita a una gestione societaria a volte poco efficiente, ha contribuito a questo declino.

Malagò ha anche accennato all’importanza di investire nel settore giovanile e nelle infrastrutture. Per risollevare il calcio italiano e tornare a competere ad alti livelli in Europa, è essenziale coltivare nuovi talenti e migliorare le strutture sportive. Le federazioni e i club dovrebbero lavorare insieme per garantire che i giovani atleti abbiano accesso a programmi di formazione di alta qualità, che possano prepararli adeguatamente per le sfide del calcio professionistico.

Infine, il presidente del Coni ha ribadito l’importanza della coesione tra le varie componenti del sistema calcistico italiano. La collaborazione tra le federazioni, i club, le istituzioni e gli organi di governo è fondamentale per costruire un futuro migliore per il calcio italiano. Solo attraverso un impegno condiviso e una strategia a lungo termine sarà possibile riportare le squadre italiane ai vertici del calcio europeo e, si spera, ottenere quella quinta squadra in Champions League che Malagò ha definito così complicata da raggiungere.

La strada è lunga e piena di ostacoli, ma con determinazione, visione e un lavoro di squadra, il ritorno ai fasti del passato potrebbe non essere un sogno irraggiungibile per il calcio italiano.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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