La prima giornata degli ottavi di finale di Champions League sembra abbastanza segnata. Troppo evidente il divario fra le “cenerentole” e le big. Copenaghen, Lipsia, Lazio e Real Sociedad non sembrano in grado di impensierire Manchester City, Real Madrid, Psg e Bayern Monaco ma le partite si giocano in campo e non sulla carta. E anche la Champions ha regalato qualche favola.
Nei primi anni del 2000 il Valencia si avvicina alla storia senza mai afferrarla. La squadra di Cuper perde la finale contro il Real nella stagione 1999/2000 ma si arrampica ancora una volta sino all’ultimo atto nel 2000/2001 e questa volta il destino è ancora più beffardo: 1-1 dopo e sconfitta ai calci di rigore contro il Bayern Monaco. Si ferma a un passo dal sogno anche il Bayer Leverkusen, che arriva sino in finale nel 2001/2002 prima di arrendersi al genio di Zidane che prende di peso il Real Madrid e lo conduce alla vittoria della Coppa. L’edizione del 2003/2004 passa alla storia come quello del ballo delle debuttanti. Finale impronosticabile. A giocarsi il trofeo, il Porto di Mourinho e lo Schalke 04. Lo Special One solleva la sua prima Champions.
E poi ci sono le cavalcate leggendarie, favole di Cenerentola senza lieto fine. La racconta, per la prima volta, il Villarreal, squadra spagnola nota solo per la città della ceramica. Il vaso di coccio però non teme quelli di ferro e nel 2005/2006 si arrampica sino alla semifinale, dove incrocerà l’Arsenal di Wenger. I londinesi si presentano in finale, ma usciranno sconfitti dal Barcellona. Il sottomarino giallo ci riprova nel 2021/2022, eliminando la Juventus e il Bayern Monaco. Il sogno si interrompe contro il Liverpool. Nel 2009/2010, il Lione, da tempo avversario scomodo per tutti in Champions, prova a farsi rispettare sino in fondo e quasi ci riesce. Eliminano Real e Bordeaux, ma si arrendono al Bayern Monaco in semifinale. Nel 2010/2011 ci prova lo Schalke 04 che elimina l’Inter reduce dal triplete e si presenta al cospetto dello United in semifinale. Non c’è storia: 6-1 complessivo.
E poi ci sono le italiane che hanno quasi scritto la storia. Nel 2017/2018 la Roma di Eusebio Di Francesco sembra destinata a una eliminazione precoce. Invece è prima nel girone con Atletico Madrid e Chelsea. Supera di slancio lo Shakhtar agli ottavi di finale. Ai quarti c’è il Barcellona: 4-1 all’andata al Camp Nou. All’Olimpico, clamorosa remuntada: 3-0 e giallorossi in semifinale, attesi da una nuova mission impossible, che resta tale. Il Liverpool di Klopp interrompe il cammino dei giallorossi. Anche l’Atalanta, nel 2019/2020, alla sua prima partecipazione, sembra destinata ad abbandonare immediatamente la competizione. Invece la squadra di Gasperini si qualifica per la fase finale della competizione arrivando dietro al City. Memorabile, quanto drammatica, la doppia sfida con il Valencia che schiude le porte dei quarti di finale. Poi arriva la pandemia che colpisce particolarmente la città di Bergamo. L’Atalanta diviene la bandiera della resilienza al Covid-19 e quasi centra il miracolo: si arrende solo nel recupero al PSG che spegnerà, nella stessa competizione, anche i sogni del Lipsia ai quarti di finale, prima di arrendersi al Bayern Monaco in finale.
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