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Champions League: la Juventus eliminata, il PSV avanza con un 3-1 sorprendente

La Juventus ha subito un’altra delusione nella Champions League, venendo eliminata nel turno di qualificazione dal PSV Eindhoven con un punteggio di 3-1. Questo esito, che segue le uscite premature di altre squadre italiane come Milan e Atalanta, lascia l’Inter come unica speranza per l’Italia di avanzare nel torneo. La partita, disputata al Philips Stadion, ha visto i bianconeri lottare ma alla fine cedere di fronte alla determinazione degli avversari.

La formazione della Juventus e l’inizio della partita

Thiago Motta ha schierato una formazione con alcune modifiche rispetto all’andata. A causa dell’infortunio di Douglas Luiz, ha scelto di far giocare Koopmeiners, mentre Conceicao ha preso il posto di Yilidz. Dall’altra parte, l’allenatore del PSV, Bosz, ha optato per Boscagli in difesa al posto di Obispo, cercando di rinforzare il reparto arretrato. La partita è iniziata con un infortunio inaspettato: Veiga, un giocatore chiave per la Juventus, ha dovuto lasciare il campo dopo soli 12 minuti, costringendo l’ingresso di Cambiaso.

Nei primi minuti, la Juventus ha tentato di resistere agli attacchi del PSV, ma ha faticato a creare occasioni pericolose. Le scorribande di Conceicao e Weah hanno portato qualche speranza, ma il portiere Benitez è rimasto inattivo. La prima vera opportunità è arrivata al 28′, con un tiro di Cambiaso respinto prontamente. Nonostante le proteste per presunti falli in area, l’arbitro Vincic ha lasciato proseguire.

Il secondo tempo e i momenti decisivi

Il primo tempo si è concluso senza reti, un risultato deludente per la Juventus, che non aveva registrato alcun tiro in porta. Nella seconda frazione, il PSV ha subito creato pericoli, con Lang che ha colpito l’esterno della rete. La Juventus ha continuato a faticare, e il momento decisivo è arrivato quando Lang ha assistito Perisic, che ha segnato il gol del pareggio, replicando la rete realizzata nel match di andata.

Con il PSV in vantaggio, la pressione è aumentata e i bianconeri hanno faticato a reagire. Tuttavia, un’inaspettata azione di Weah ha portato al gol del pareggio, inizialmente annullato dall’arbitro ma poi convalidato dopo il consulto con il VAR, facendo esplodere la gioia dei tifosi bianconeri.

La caduta finale della Juventus

La gioia della Juventus è durata poco. Dieci minuti dopo, un colpo di testa di Saibari ha riportato il PSV in vantaggio, costringendo i bianconeri a inseguire. Negli ultimi minuti, la Juventus ha tentato di riorganizzarsi, ma le cose sono peggiorate ulteriormente. Durante i tempi supplementari, l’entrata di Mbangula ha dato freschezza al centrocampo olandese, e il PSV ha iniziato a dominare. Un altro errore difensivo ha permesso a Flamingo di segnare il terzo gol, lasciando la Juventus in grave difficoltà.

Nonostante un tentativo disperato nel recupero con Vlahovic che ha colpito un clamoroso palo, la Juventus non è riuscita a trovare la via del gol. Bosz ha rinforzato la difesa con l’ingresso di Obispo, una mossa che si è rivelata vincente. La Juventus ha mostrato segni di stanchezza e frustrazione, mentre il PSV ha mantenuto il controllo della partita fino al fischio finale.

L’uscita della Juventus dalla Champions League rappresenta un duro colpo per il club, che ha investito molto per cercare di tornare ai vertici del calcio europeo. Ora, l’attenzione si sposta sull’Inter, l’ultima rappresentante italiana, che dovrà affrontare il suo impegno decisivo per mantenere viva la bandiera italiana nella competizione. La Champions League continua a riservare sorprese e colpi di scena, e l’Italia guarda con ansia al futuro.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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