Champions League: la Juve eliminata, il PSV avanza con un 3-1 sorprendente - ©ANSA Photo
La maledizione della Champions League si abbatte ancora una volta sulla Juventus, che, dopo le eliminazioni di Milan, Atalanta e Bologna, si unisce al triste elenco delle squadre italiane costrette a dire addio alla competizione. I bianconeri sono stati sconfitti dal PSV Eindhoven con un punteggio di 3-1, risultato che consente agli olandesi di proseguire il loro cammino verso gli ottavi di finale. La Juventus, sotto la guida di Thiago Motta, non è riuscita a capitalizzare un’ottima partenza e ha visto sfumare il sogno europeo, alimentando ulteriormente le polemiche e le critiche nei confronti della squadra.
La partita si è svolta al Philips Stadion di Eindhoven, un impianto noto per l’atmosfera elettrica che riesce a creare in occasione delle gare internazionali. Motta ha scelto di schierare una formazione simile a quella dell’andata, apportando solo alcune modifiche necessarie:
Dall’altra parte, l’allenatore del PSV, Peter Bosz, ha optato per una difesa con Boscagli al posto di Obispo, un cambiamento che si è rivelato fondamentale nel corso del match.
L’incontro inizia con una grande intensità da parte degli olandesi, che, supportati dal loro pubblico, tentano subito di imporre il proprio gioco. Tuttavia, la Juventus si dimostra compatta e riesce a respingere i primi assalti. Dopo un avvio timido, i bianconeri iniziano a farsi vedere in attacco, con Conceicao e Weah che si alternano in alcune scorribande sulla destra. Nonostante i tentativi di penetrare la difesa avversaria, la Juve non riesce a creare vere occasioni da rete, con un unico tiro in porta nei primi 45 minuti, respinto senza problemi dal portiere Benitez.
Il primo tempo si chiude sullo 0-0, ma non senza polemiche: i bianconeri invocano un rigore per un presunto fallo di mano in area, ma l’arbitro sloveno Vincic lascia proseguire. Nella ripresa, il PSV aumenta la pressione e trova il gol del vantaggio con un contropiede ben orchestrato. Lang serve Perisic, che, con un preciso tiro, insacca la rete, replicando il gol segnato all’andata. È il momento di maggiore difficoltà per la Juventus, che si trova a dover reagire per non compromettere ulteriormente il risultato.
La reazione della Juve non si fa attendere: dopo un tentativo annullato per fuorigioco, arriva il gol del pareggio. Weah, con un tiro potente dalla distanza, trova il jolly e riporta il punteggio in equilibrio, ma la gioia dura poco. Saibari, infatti, riporta avanti il PSV dieci minuti dopo, segnando una rete che manda la squadra di Motta ai tempi supplementari, costringendo i bianconeri a lottare per rimanere in partita.
Durante i supplementari, la Juventus sembra stanca e il PSV ne approfitta per allungare le distanze. Al 98’, Flamingo, approfittando di un errore in marcatura, realizza il terzo gol, lasciando i tifosi juventini con l’amaro in bocca. La squadra di Motta, pur cercando di reagire, rischia di subire ulteriori gol e si trova costretta a fare i conti con il palo colpito da Vlahovic nel recupero, un’occasione che avrebbe potuto riaprire la partita.
La prestazione della Juventus è stata segnata da alti e bassi, con momenti di buona costruzione del gioco alternati a errori difensivi che hanno pesato sul risultato finale. I bianconeri hanno mostrato carattere e determinazione, ma la mancanza di incisività in attacco e alcune scelte discutibili da parte dell’arbitro hanno complicato ulteriormente la loro situazione.
Con questa sconfitta, la Juventus si aggiunge alle altre squadre italiane eliminate dalla Champions League, in un’annata che si preannuncia difficile per il calcio nostrano in Europa. Ora il PSV attende di conoscere il suo prossimo avversario, che potrebbe essere l’Inter, l’ultima rappresentante italiana rimasta in corsa nella competizione.
Le tensioni e le critiche nei confronti della Juventus si intensificano, e la società dovrà riflettere sulle scelte fatte, sia a livello di allenatore che di giocatori, in un momento cruciale della stagione. La Champions League rimane un obiettivo fondamentale per il club, e l’uscita prematura dalla competizione rappresenta un duro colpo, che mette in discussione le ambizioni europee della squadra per il futuro.
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