Cerioni contro la Fis: una decisione ingiusta che scuote il mondo della scherma - ©ANSA Photo
Stefano Cerioni, ex commissario tecnico della nazionale di fioretto maschile e femminile, ha recentemente espresso la sua profonda delusione e incredulità riguardo alla decisione della Federazione Italiana Scherma (FIS) di non confermarlo nel suo incarico. In un post sui social media, Cerioni ha definito questa scelta come “ingiusta, sbagliata e illogica”, sollevando interrogativi sulla gestione e sulla visione sportiva della federazione.
Cerioni ha guidato la nazionale dal 2021 fino alla scorsa settimana, portando a casa risultati straordinari. Sotto la sua direzione, gli atleti italiani hanno conquistato:
In totale, Cerioni ha contribuito a raggiungere 152 podi tra Coppa del Mondo, Campionati Europei, Mondiali e Olimpiadi. Questi numeri parlano chiaro: Cerioni ha costruito un team vincente, capace di competere ai massimi livelli internazionali.
Nel suo intervento, Cerioni ha voluto sottolineare il valore del lavoro e del rispetto, non solo per se stesso, ma anche per tutti coloro che hanno collaborato con lui. “La vanità non mi appartiene, il lavoro sì”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza dell’impegno collettivo che ha caratterizzato la sua gestione. Ha aggiunto che il successo è il risultato di uno sforzo comune, esprimendo il suo rispetto morale e professionale verso atleti, maestri e membri dello staff.
Cerioni ha anche toccato un punto cruciale, affermando: “La competizione fa parte della mia vita da mezzo secolo”. Con questa frase, l’ex ct non solo rivendica il suo lungo percorso nel mondo della scherma, ma anche la sua passione e dedizione per uno sport che ha rappresentato una parte fondamentale della sua esistenza. Ha chiarito che la competizione deve avvenire in un contesto sano e corretto, dove l’avversario si trova “di fronte” e non “dentro casa”, alludendo a dinamiche interne alla federazione che, a suo avviso, hanno influenzato negativamente la sua posizione.
In un momento di grande incertezza, Cerioni ha parlato di “scommesse” fatte dalla federazione, un termine inappropriato in un contesto sportivo dove i valori dovrebbero prevalere su giochi di potere e manovre politiche. La sua affermazione mette in evidenza un problema più ampio: la gestione delle federazioni sportive italiane è spesso segnata da conflitti interni e decisioni che possono apparire più come frutto di strategie politiche piuttosto che di valutazioni basate sul merito.
Cerioni ha voluto anche rendere omaggio al gruppo di lavoro che ha creato insieme ai suoi atleti e collaboratori, definendolo “compatto e granitico”. Questo spirito di squadra è stato fondamentale per raggiungere traguardi che solo l’Italia può vantare nel panorama mondiale della scherma. “Lascio il fioretto molto meglio di come l’ho trovato”, ha affermato con orgoglio, segno di una crescita e di un miglioramento tangibile sotto la sua guida.
La sua posizione solleva interrogativi importanti sul futuro della scherma italiana. La FIS, come molte federazioni sportive, si trova di fronte a sfide significative, sia in termini di performance che di governance. La scelta di non riconfermare un tecnico che ha portato risultati così straordinari può essere vista come una mancanza di visione strategica. La scherma, come sport di alto livello, richiede una continuità di progetto e un ambiente di lavoro motivante e stimolante.
Stefano Cerioni ha svolto un ruolo cruciale non solo nella formazione degli atleti, ma anche nella promozione della scherma come disciplina e nel rafforzamento dell’identità sportiva italiana. La sua esperienza e i successi ottenuti rendono difficile giustificare una decisione che può sembrare più dettata da fattori esterni che da una reale necessità di cambiamento.
In un contesto in cui l’Italia si prepara ad affrontare nuove sfide internazionali, le parole di Cerioni risuonano come un appello a riflettere sull’importanza di mantenere la qualità e l’integrità nelle scelte sportive. La scherma italiana, con la sua lunga e orgogliosa tradizione, ha bisogno di figure come Cerioni, capaci di ispirare e guidare le nuove generazioni verso il successo, nell’ottica di un rinnovato impegno per il futuro.
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