Il neo arrivato in casa Cagliari, Elia Caprile, si prepara ad affrontare una delle sfide più emozionanti della sua carriera: la partita contro il Lecce di domenica prossima all’Unipol Domus. Dopo l’esperienza al Bari e un breve passaggio al Napoli, dove ha trovato poco spazio, Caprile sembra pronto a rilanciarsi in Sardegna, consapevole dell’importanza di questo match non solo per sé stesso, ma per l’intera squadra.
“Un derby? In qualche modo sì”, ha dichiarato Caprile, riflettendo sull’importanza della partita. “Ma conta prima di tutto perché è fondamentale per il Cagliari e il nostro cammino verso l’obiettivo. Dobbiamo affrontare la partita consapevoli del loro buon momento, ma anche del fatto che noi siamo forti e sappiamo cosa possiamo fare per metterli in difficoltà”.
Caprile ha messo in evidenza come il Cagliari stia lavorando al meglio per prepararsi a questo incontro. “Non vediamo l’ora che sia domenica e personalmente sarà bello giocare davanti al pubblico rossoblù, che da avversario ho sempre percepito come una spinta importantissima per il Cagliari”.
Caprile ha anche parlato della sua decisione di trasferirsi a Cagliari, un passo che segna una nuova avventura nella sua carriera. “Ho voglia di giocare e mettermi sempre in discussione. In questi sei mesi a Napoli non ho avuto la possibilità di giocare con continuità e ho un po’ sofferto. Ora, però, sono concentrato su questa sfida”, ha spiegato, rivelando che la scelta di Cagliari è stata dettata dal desiderio di tornare a essere protagonista sul campo.
La sua ambizione è chiara: “Ho sempre sognato di arrivare in alto, in Serie A. Questo è l’obiettivo principale di ogni bambino e l’ho sempre coltivato, al di là di soldi, fama o tutto ciò che c’è intorno”. Caprile sottolinea l’importanza del lavoro quotidiano: “Penso a lavorare sodo tutti i giorni; se lavori bene, i risultati arrivano. Poi, a fine corsa, si tirano le somme”.
La crescita professionale di Caprile è evidente. Solo tre anni fa, si trovava a giocare in Serie C, davanti a un centinaio di persone, mentre ora ha già calcato il campo di San Siro. “Sabato ho avuto la fortuna di giocare a San Siro, e questo non posso dimenticarlo. Giocare a San Siro, peraltro con quella prestazione, mi rende orgoglioso”. L’emozione di vedere i propri cari felici per lui è un aspetto che il portiere non sottovaluta, soprattutto dopo i mesi difficili vissuti a Napoli, dove la mancanza di tempo di gioco lo ha messo a dura prova.
Un altro aspetto che ha colpito Caprile è il soprannome che gli è stato affibbiato, “Sant’Elia”, in riferimento al vecchio stadio del Cagliari. “È un simpatico gioco di parole che mi fa piacere per l’accostamento con un simbolo della città. Ho apprezzato il post sui social del Cagliari dopo la partita; siamo partiti bene, speriamo di continuare così”, ha affermato con entusiasmo.
La figura di Claudio Nicola, l’allenatore del Cagliari, gioca un ruolo fondamentale nel percorso di Caprile. “Il mister si è speso per avermi qua e sono molto contento di tornare a lavorare con lui, dopo che l’anno scorso mi ha dato tanta fiducia. Spero di ripagarlo anche quest’anno”, ha commentato, evidenziando il legame di fiducia e rispetto tra i due.
L’arrivo di Caprile al Cagliari non rappresenta solo un rinforzo per la squadra, ma è anche un segnale di come la società stia puntando su giovani talenti desiderosi di mettersi in gioco e di affermarsi in un campionato competitivo come la Serie A. La presenza di un portiere giovane e motivato come lui potrebbe rivelarsi decisiva per le ambizioni della squadra sarda, che punta a risalire la classifica e a tornare a competere ai massimi livelli.
Il Cagliari, con il supporto del suo pubblico e la determinazione di giocatori come Caprile, si prepara a vivere un’altra stagione intensa, con l’obiettivo di regalare emozioni e risultati positivi ai propri tifosi. La sfida contro il Lecce rappresenta quindi un primo importante banco di prova per il nuovo portiere, che sembra pronto a rispondere presente. La storia del Cagliari è ricca di momenti memorabili, e Caprile è determinato a scrivere il suo capitolo all’interno di questa affascinante narrazione calcistica.
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