Juventus – Torino, il derby della Mole. Nato per dividere, come tutte le stracittadine. I tifosi del Toro sostengono che chi sia nato e cresciuto a Torino sposi i colori granata e il tifo della Juventus sia “importato” dai tanti emigranti provenienti dal resto d’Italia legatisi alla squadra della FIAT. La tesi bianconera è del tutto opposta: Juventus, dal latino gioventù, è la trasposizione di un club d’élite ideato dagli studenti della Torino bene del Liceo D’Azeglio. Qualunque sia la verità, l’unica certezza è che, come ogni derby che si rispetti, Juventus – Torino trasuda di ricordi.
Chi è nato prima? La Juventus nasce nel 1897, il Toro nove anni dopo. È il 1906 quando Alfredo Dick, socio dissidente del club bianconero decide di fondare una squadra con il nome della città e.… pagarne le conseguenze. In un derby che i granata fanno suo per 2-1, il signor Dick fu chiuso negli spogliatoi proprio per impedirgli di vedere la partita. I tifosi del Torino hanno storicamente sofferto, ma anche i giocatori della Juventus non hanno avuto vita facile. Giampiero Boniperti, capocannoniere del derby con 13 gol, ha ingoiato bocconi amari come il 5-2 del 1942 o il 5-0 del 1944. In un derby giocato al Filadelfia, su messo in soggezione dai tifosi granata dietro la porta di Bacigalupo e sbagliò un rigore. Capita anche che un derby si traduca in campo nella caccia all’uomo. Vittima ne è lo juventino Sivori che amava deridere e mettere in difficoltà gli avversari nascondendogli il pallone, almeno quanto segnare. Quanto basta per far saltare la mosca al naso a Invernizzi, difensore vecchio stampo e marcata “cattiveria” che insegue l’argentino per tutto il campo dopo un gol e lo picchia. Espulso, si giustificò con “non sapevo cosa altro potevo fare”.
Juventus – Torino è stato anche uno spareggio per l’Europa. Era il 1988 e a deciderlo, ai calci di rigore, a favore dei bianconeri, una rete di Ian Rush, attaccante gallese che segna solo nei derby. Due gol in tre partite ai granata. A proposito di rigori, memorabile il derby del 14 ottobre 2001. La Juventus si fa rimontare tre gol e ha la possibilità di ritornare in vantaggio. Il match point è sui piedi di Salas, ma il pallone dal dischetto è calciato altissimo, complice anche una buca scavata da Maspero davanti al pallone. Indimenticabile anche il derby di ritorno con il gol di Maresca che festeggia mimando le corna. Putiferio e giocatore rincorso sino agli spogliatoi. A proposito di rimonte: quella del Torino del 1983 ha scritto la storia. 27 marzo: Rossi e Platini portano sul doppio vantaggio la Juventus, ribaltata in cinque minuti con i gol di Dossena, Bonesso e Torrisi che di fatto spianano la strada dello scudetto alla Roma.
Un ultimissimo curioso caso riguarda Lorenzo Bonucci. Non un caso di omonimia ma proprio il figlio di Leonardo Bonucci, ex capitano della Juventus. Suo figlio è un grandissimo tifoso del Torino e non lo ha mai nascosto con un memorabile “broncio” durante la festa dello scudetto indossando la maglia della Juventus e la gioia di essere in braccio all’allora capitano Belotti. Adesso, da Berlino, potrà essere libero di tifare la sua squadra senza sentirsi in colpa.
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