I gol più belli dell’uomo dei record, Gigi Riva, nel mondo del calcio, il grande campione è purtroppo scomparso, ma il suo talento rimane immortale
È con grande tristezza che il mondo del calcio piange la scomparsa di un vero e proprio mito: Gigi Riva. L’ex calciatore italiano, considerato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi, ci ha lasciato all’età di 76 anni. Con la sua eleganza e il suo talento innato, Riva ha segnato la storia del calcio italiano e ha stabilito numerosi record che resteranno indelebili nella memoria di tutti gli appassionati. In questo articolo, ripercorriamo i gol più belli di questo leggendario uomo del calcio, che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di milioni di tifosi.
La leggenda del calcio italiano, Gigi Riva, è deceduto all’età di 79 anni. Nonostante l’interesse dei più grandi club italiani, Riva scelse di rimanere fedele alla sua amata Sardegna, accanto al suo popolo.
Le ultime ore di Rombo
Secondo quanto riportato da una fonte giornalistica sarda, Riva è stato ricoverato d’urgenza presso l’ospedale Brotzu di Cagliari alle tre del mattino a causa di un malore improvviso avuto a casa. Le sue condizioni sono sembrate immediatamente preoccupanti a causa di un problema alle coronarie. Gli è stato fatto un test cardiaco alle 10 del mattino, una coronografia, per valutare la situazione. Successivamente, i medici hanno suggerito a Riva di sottoporsi a una procedura di angioplastica. Tuttavia, noto come “Rombo di Tuono”, ha declinato l’offerta esprimendo il suo timore e la volontà di parlare con i suoi parenti prima di prendere una decisione. Purtroppo, le sue condizioni si sono deteriorate rapidamente e alle 17.50 è entrato in arresto cardiaco. Nonostante l’intervento d’urgenza in sala operatoria, non è stato possibile salvargli la vita. La notizia della sua morte è stata confermata alle 19.10.
Ma chi era Gigi Riva?
Luigi Riva, conosciuto come Gigi, ci ha detto addio a 79 anni, il suo cuore infaticabile ha ceduto. Nonostante le tentazioni dell’Inter di Angelo Moratti e della Juventus di Gianni Agnelli, non cedette. Anche le “proposte” mediche per un intervento chirurgico non furono accolte dallo stoico Riva: una risposta secca e decisa, no grazie. Il più grande attaccante italiano nel periodo post-bellico, era originario della Lombardia ma si trasferì su un’isola divenendo il suo bene più prezioso. Ha mantenuto, fino ad oggi, il record di gol segnati per la Nazionale: 35 in 42 incontri. Nato a Leggiuno, sul Lago Maggiore, la sua infanzia difficile gli ha impartito un insegnamento prezioso: quando la vita si inasprisce, si deve mostrarsi sempre più resilienti. O almeno darne l’illusione.
Il suo percorso professionale è intrinsecamente legato a Cagliari, la squadra con cui ha conquistato il prestigioso titolo di campione italiano nel 1970, e alla nazionale, con la quale si è aggiudicato il titolo europeo del 1968 e ha raggiunto la finale del Mondiale del 1970 in Messico. In termini di premi individuali, è arrivato dopo Gianni Rivera e prima di Gerd Muller nel concorso per il Pallone d’Oro del 1969. In un’era in cui i difensori dominavano il campo, riuscì a distinguersi come capocannoniere per tre volte, e tutto ciò in un periodo in cui non c’era la tecnologia televisiva a garantire un equilibrio competitivo. Inoltre, è noto il fenomeno dei gol segnati in maniera autonoma, una semplice deviazione della traiettoria del pallone con la tibia era sufficiente per sottrarla all’avversario.
La nascita dell’iconico soprannome
Il 25 ottobre 1970 segna un’epoca indimenticabile nel calcio italiano, quando il Cagliari si guadagna lo scudetto per la prima ed unica volta, mostrando una straordinaria performance nella stagione precedente che culmina con la conquista del campionato. Al centro di questa trionfante ascesa alla Serie A c’è Riva, che nonostante la leggenda che già lo avvolge, non smette di sorprendere. Il confronto con l’Inter a Milano, presso lo stadio San Siro, si dimostra un altro palcoscenico dove Riva brilla: con due gol, affonda i nerazzurri 1-3. Questa notevole vittoria fa nascere il soprannome che il giornalista Gianni Brera aveva in mente da tempo. In un articolo del Guerin Sportivo, Brera scrive: “L’Inter è stata travolta e umiliata dal Cagliari a San Siro. Oltre 70mila spettatori, un riconoscimento che Riva merita. In onore di lui, qui lo chiamerò Rombo di Tuono“. Queste parole sintetizzano il potere dell’attaccante, il terrore scatenato dal suo sinistro terrificante e la sua minaccia inesorabile di avanzare verso la porta avversaria. Così nasce “Rombo di Tuono”, un nome destinato a rimanere nella storia come Gigi Riva stesso.
L’irresistibile calcio verso l’Inghilterra (1973): Il gol segnato contro l’Inghilterra nel 1973 è uno dei momenti più emblematici nella carriera di Riva. Durante quella partita, Riva dimostrò un calcio preciso e forte, spedendo il pallone in rete. Questo atto mise in luce una performance spettacolare e mise in mostra le sue notevoli capacità di finalizzazione.
Il tiro da lunga distanza contro il Cagliari (1970)
Gigi Riva aveva una notevole precisione nei calci da lunga distanza. Il gol che fece contro il Cagliari nel 1970 ne è un esempio sorprendente. Con un colpo preciso, Riva mandò il pallone nell’angolo più distante della porta dell’avversario, lasciando il portiere senza scampo.
Il gol decisivo nella Finale di Coppa delle Coppe (1969)
Durante la finale della Coppa delle Coppe nel 1969 contro l’Atlético Madrid, Riva segnò il gol crucial per la vittoria. Riva dimostrò compostezza e una notevole abilità di finalizzazione in situazioni ad alta pressione, contribuendo a far ottenere al Cagliari un trionfo storico.
La prodezza in Nazionale contro la Germania Ovest (1970)
Durante la Coppa del Mondo del 1970, Riva mostrò una prodezza incredibile contro la Germania Ovest. Con delle abilità di dribbling sorprendenti, eluse diversi difensori prima di mettere la palla in rete con un tocco di classe, dimostrando la sua maestria in un torneo di rilevanza mondiale.
Il calcio di punizione perfetto contro la Juventus (1972)
Riva era rinomato anche per la sua capacità nei calci di punizione.
Nel 1972, una delle sue reti più memorabili fu segnata contro la Juventus
Con una calciata impeccabile, riuscì a superare la difesa avversaria e a colpire il pareggio. Questo evento lasciò il pubblico totalmente sorpreso.
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