In Premier si gioca di più. Al di là della Manica hanno accolto e recepito la richiesta proveniente dall’IFAB: dunque, tempi di recupero più lunghi in questa stagione che ha portato a partite, in media, di oltre 100 minuti. Una scelta destinata a dividere: alcune “sacche” di tecnici rivendicano i rischi legati alla salute dei calciatori. Altri invece ritengono che questo giocare di più favorisca le squadre più attrezzate che già si erano giovate della possibilità di operare cinque sostituzioni. Ma quali sono le cifre legate al cambiamento?
Il campionato inglese, come noto, richiede un dispendio di energie quasi senza uguali in Europa. In Premier si gioca il calcio più intenso del continente e a otto giornate dall’inizio della stagione, in cui si sono giocate 80 partite, la quantità media di tempo di recupero nelle partite è pari a 11 minuti e 33 secondi. Un importante salto in avanti rispetto alla scorsa stagione, quando la media era di 8 minuti e 27 secondi. Resta da capire se il dilatarsi del tempo abbia garantito anche un maggiore gioco effettivo. Di base, la regola nasce per reprimere le perdite di tempo e, numeri alla mano, sembra aver centrato l’obiettivo: nel 2022/2023 il pallone è stato giocato per 54 minuti e 52 secondi. Dopo la “riforma”, il cronometro del tempo effettivo ferma le lancette sui 58’e 48’’. Un aumento di quasi quattro minuti.
Più si gioca, più si alza anche la possibilità che nei minuti finali, quando la fatica si fa sentire e intacca anche la lucidità, accada qualcosa di importante e decisivo ai fini del risultato. Sinora, su 80 partite giocate sono stati realizzati 32 gol nei minuti di recupero, che rappresentano il 13,3% del numero totale. Un evidente cambiamento rispetto alla scorsa stagione quando, dopo 38 partite giocate, solo il 7,7% delle realizzazioni sono arrivate oltre il 45’ e il 90’ di gioco. A giovarsi di tempi maggiormente dilatati sinora sono le due capoliste. Arsenal e Tottenham insieme all’Aston Villa, in testa alla classifica dei gol (tre per ciascuna) nei minuti di recupero di questa stagione. A seguire, Manchester United, Newcastle United e Liverpool. Chiaramente si sono analizzate appena 8 giornate di campionato, che rappresentano un range limitato rispetto a un torneo che si decide dopo 38 turni. Appare evidente come ci sia ancora margine suscettibile di variazione verso l’alto o il basso ma è altrettanto innegabile che una media di più di tre minuti di recupero in più per partita ha avuto un impatto assai significativo.
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