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Calcio: Lega A e B uniscono le forze contro la pirateria audiovisiva - ©ANSA Photo
Negli ultimi anni, il fenomeno della pirateria audiovisiva ha assunto dimensioni preoccupanti, minacciando la sostenibilità economica di molte istituzioni sportive. Per arginare questo problema, la Lega Serie A e la Lega Serie B, in collaborazione con la FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), hanno intrapreso azioni significative e concertate. A un anno dall’attivazione della piattaforma Piracy Shield, è tempo di fare un bilancio sui risultati ottenuti e sulle strategie future.
Incontro tra le leghe calcistiche e FAPAV
L’incontro che si è tenuto presso la sede della Lega Serie A in Via Rosellini ha visto la partecipazione di figure chiave del mondo del calcio italiano. Il neopresidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, e il presidente della Serie B, Paolo Bedin, hanno discusso con l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, e il presidente della FAPAV, Federico Bagnoli Rossi. Un bilancio positivo è emerso dal confronto, sottolineando l’importanza della cooperazione tra le leghe e le autorità competenti per far fronte a questo problema.
Risultati della piattaforma Piracy Shield
I dati forniti dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) sono incoraggianti: nei primi dieci mesi di attività della piattaforma Piracy Shield, sono stati bloccati oltre 30.000 siti dedicati alla pirateria. Questo risultato è stato possibile grazie a un impegno costante delle Forze dell’Ordine, che hanno effettuato 11 arresti, sequestrando più di 2.500 canali di diffusione illegale. L’operazione ha messo in luce un giro d’affari mensile che si aggira intorno ai 250 milioni di euro, evidenziando l’elevato interesse economico che ruota attorno a questo mercato illecito.
Azioni future e sensibilizzazione del pubblico
Un aspetto cruciale emerso dall’incontro è la rapidità dell’azione di blocco. Con una media di soli 30 minuti per interrompere la trasmissione di contenuti pirata, la Lega Serie A e la Lega Serie B hanno dimostrato un’efficienza senza precedenti. Tuttavia, le parti coinvolte hanno riconosciuto la necessità di potenziare ulteriormente questa efficacia, attraverso un’azione coordinata e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti nell’ecosistema dei contenuti audiovisivi.
Le leghe calcistiche stanno lavorando a stretto contatto con FAPAV per definire i prossimi passi da intraprendere. Ecco alcune delle priorità:
- Rafforzare le misure di informazione e sensibilizzazione del pubblico riguardo ai danni economici e culturali che la pirateria comporta.
- Monitorare l’applicazione della nuova legge contro la pirateria.
- Educare i tifosi sull’importanza di fruire di contenuti in modo legittimo.
Durante l’incontro, è stata sottolineata la necessità di monitorare l’applicazione della nuova legge contro la pirateria. Le sanzioni previste per coloro che fruiscono di contenuti piratati possono variare da multe di 150 fino a 5.000 euro, mentre per chi trasmette contenuti illeciti le pene possono arrivare a una reclusione da 6 mesi a 3 anni e multe comprese tra 2.500 e 15.000 euro. La consapevolezza di queste sanzioni deve diventare parte della cultura sportiva, affinché i tifosi comprendano l’importanza di sostenere i propri club in modo legittimo.
Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha dichiarato: “La lotta alla pirateria audiovisiva è una delle sfide più urgenti e cruciali che il nostro settore sta affrontando. La diffusione illegale dei contenuti delle partite non solo è un reato, ma rappresenta una minaccia diretta alla stabilità finanziaria delle società sportive e al futuro del calcio stesso.” Queste parole evidenziano l’urgenza di un’azione congiunta e coordinata a livello internazionale, poiché la pirateria è un fenomeno che non conosce confini.
In sintesi, l’impegno congiunto delle leghe calcistiche e della FAPAV rappresenta un passo significativo verso la tutela dei diritti dei contenuti audiovisivi. La strada da percorrere è ancora lunga, ma i risultati finora raggiunti offrono spunti di ottimismo e la speranza che, attraverso la collaborazione e l’innovazione, si possa finalmente porre un argine a un fenomeno che danneggia non solo le società sportive, ma l’intero mondo del calcio.