Calcio

Calcio, Juventus – Fiorentina: perché sono rivali?

Fiorentina – Juventus in dubbio. Il maltempo in Toscana ha messo a rischio il regolare svolgimento di un match che già divide. I tifosi viola pretendono di non giocare per rispetto delle vittime. La politica e lo sport per ora non hanno raccolto la proposta. E così si aggiunge l’ennesimo capitolo del romanzo di una sfida che fatica a essere normale.

94 sfumature di viola: rivalità che risale al 1928

La rivalità fra Fiorentina e Juventus riguarda molto più i tifosi viola che i bianconeri. In Fiesole “sentono” la sfida contro la Signora alla stregua di un derby, anche se il sentimento, a Torino, non è ricambiato o, perlomeno, non con la stessa acredine. Molto, se non tutto, risale alla stagione 1928/1929 quando la neonata società viola gioca per la prima volta contro la Juventus che ha molta più qualità ed esperienza. I bianconeri infieriscono: finisce 11-0. Risultato esagerato, quanto basta per trasformare l’avversario in odiato, sportivamente parlando, rivale.

Lo scudetto del 1982, la UEFA del 1990 e il caso Baggio

Fra alti e bassi, la sopportazione dei viola verso la Juventus resta nel limite della soglia di guardia sino al 1982, quando la Fiorentina è competitiva per lo scudetto e se lo gioca sino all’ultima giornata quando le due squadre giocano entrambe in trasferta. La Fiorentina non va oltre il pari a Cagliari, dopo un gol annullato a Graziani. Più a sud, a Catanzaro, la Juventus vince 1-0 con un calcio di rigore molto discusso. Fiorentina… viola di rabbia. Come nel 1990, quando la sfida con i bianconeri vale la Coppa UEFA. Andata a Torino, dove la Juventus si impone 3-1. Nel ritorno, giocato ad Avellino (la Fiorentina aveva il campo squalificato), la Viola non va oltre lo 0-0. La coppa prende la direzione di Torino, come Roberto Baggio, che è ceduto qualche giorno dopo. Una scelta che costerà al presidente Pontello l’esilio dalla città. Non la prende benissimo neanche il Divin Codino che, tornando per la prima volta da avversario a Firenze, si rifiuta di battere un calcio di rigore e, sostituito, raccoglie una sciarpa viola lanciata dagli spalti.

Gli scippi sul mercato, la guerra e la pace

Immagine | Ansa

Gli ultimi anni sono caratterizzati dagli “scippi” di mercato. I migliori giocatori della Fiorentina prendono regolarmente la via di Torino con alterna fortuna. Lasciano la viola per il bianconero Berardeschi, Chiesa e Vlahovic. Scelte che alimentano i dissapori, annacquati però da quanto accade ad Astori. La tragedia del capitano viola, deceduto nel sonno, unisce al di là dei colori e quando la delegazione bianconera si presenta ai funerali, è accolta da calorosi applausi. La sensazione però è che questo romanzo abbia ancora tanto da raccontare

Luigi Pasquale Pellicone

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