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Calcio: il vincitore del Premio Bearzot sarà svelato il 12 febbraio

Il Premio Nazionale Enzo Bearzot, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama calcistico italiano, si prepara a tornare in grande stile. Dopo il trionfo di Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, che ha conquistato il titolo di campione d’Italia nella scorsa stagione, l’attenzione si concentra sulla XIV edizione di questo premio annuale, dedicato a celebrare l’eccellenza nel mondo del calcio.

L’appuntamento è fissato per il 12 febbraio 2025, quando, alle ore 15.00, presso la sede della FIGC in Via Allegri 14 a Roma, sarà annunciato il vincitore. La mattina stessa, si svolgerà la riunione della giuria, presieduta dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e dal presidente dell’Unione Sportiva ACLI, Damiano Lembo. Durante questo incontro, i membri della giuria, composta da esperti e professionisti del settore, valuteranno le candidature per decretare il nuovo vincitore del premio, un riconoscimento fondamentale per i tecnici del calcio italiano.

Il significato del premio Bearzot

Il Premio Bearzot, intitolato alla memoria del leggendario allenatore della Nazionale italiana, che guidò gli Azzurri alla vittoria della Coppa del Mondo nel 1982, non rappresenta solo un tributo alla carriera di un allenatore, ma è anche un riconoscimento al suo impegno e alla sua dedizione nel promuovere i valori dello sport e del calcio. Ogni anno, il premio viene assegnato a un allenatore che si è distinto per le sue capacità tecniche e per il suo contributo al calcio italiano.

Novità del 2025: il premio per i giovani giornalisti

Il 2025 segna un’importante novità per il Premio Bearzot: oltre alla consueta categoria dedicata agli allenatori, verrà introdotto un ulteriore riconoscimento per un giovane giornalista emergente. Questo premio sarà dedicato alla memoria di Gianpaolo Ormezzano, un nome di grande rilievo nel giornalismo sportivo italiano, scomparso il 26 dicembre 2024. La figura di Ormezzano rappresenta un esempio per le nuove generazioni di giornalisti, e il premio a lui intitolato vuole incoraggiare i talenti emergenti a seguire le sue orme.

L’importanza del premio nel contesto attuale

Il riconoscimento a un giovane giornalista emerge in un contesto in cui il giornalismo sportivo sta attraversando una fase di trasformazione significativa. Con l’avvento dei social media e delle nuove tecnologie, il modo in cui le notizie vengono diffuse e consumate è cambiato radicalmente. La figura del giornalista sportivo deve ora confrontarsi con nuove sfide e opportunità. Il premio Bearzot si propone di valorizzare coloro che si distinguono per passione, creatività e competenza nel raccontare il calcio.

La cerimonia di premiazione del Premio Bearzot è attesa con grande interesse non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai tifosi e dagli appassionati di calcio. È un momento di celebrazione dell’eccellenza nel nostro sport, un’occasione per riflettere sulle storie di successo e di passione che caratterizzano il calcio italiano. L’importanza di questo premio risiede anche nel fatto che, attraverso il riconoscimento di figure di spicco, si valorizza il lavoro di tutti coloro che operano nel mondo del calcio, dai dirigenti agli allenatori, fino ai giovani talenti e ai giornalisti.

Negli anni, il Premio Bearzot ha visto vincitori di grande prestigio, tra cui allenatori che hanno scritto pagine indimenticabili del calcio italiano. Questi vincitori non solo hanno ottenuto risultati sul campo, ma hanno anche incarnato i valori di sportività, lealtà e dedizione, fondamentali per il calcio. La giuria, composta da esperti di settore, si trova di fronte a una scelta non facile, considerando l’ampia varietà di tecnici che quest’anno hanno fatto parlare di sé, sia in Serie A che nei campionati minori.

Il 2025 si preannuncia come un anno ricco di emozioni e sfide per il calcio italiano, e il Premio Bearzot contribuirà a dare visibilità a storie significative che meritano di essere raccontate. Con l’assegnazione di questo premio, la FIGC e l’US ACLI non solo celebrano il passato, ma pongono anche l’accento sul futuro del calcio italiano, incoraggiando le nuove generazioni a perseguire i propri sogni con passione e determinazione. La cerimonia del 12 febbraio sarà, quindi, un momento di grande rilevanza, non solo per onorare il vincitore, ma per rinnovare l’impegno verso un calcio sempre più inclusivo e meritocratico.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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