Calcio Femminile, il dramma della Rapinoe: ora è finita

Megan Rapinoe ha ricevuto tantissimo dal calcio femminile. Un’icona di questo sport. Il destino, però, beffardamente, negli ultimi mesi, ha cercato di rifarsi con gli interessi: le ultime partite più importanti della calciatrice sono state tristissime. E dopo il mondiale perso ai rigori contro la Svezia negli ottavi di finale (decisivo, nella serie dal dischetto, il suo errore), la Rapinoe ha pagato ancora dazio: sospetta rottura del tendine d’Achille in quella che avrebbe dovuto essere una festa per la sua ultima partita.

Rapinoe, ora è davvero finita

I tifosi statunitensi si erano riuniti allo Snapdragon Stadium di San Diego sperando che Rapinoe potesse godersi una giornata trionfale. Invece la carriera della top player americana, che aveva promesso di giocare la sua ultima partita di calcio nella finale di Women’s Soccer League, si chiude nel peggiore dei modi possibili: dopo soli tre minuti di gioco della sfida fra OL Reign e NJ/NY Gotham FC, la calciatrice è crollata in mezzo al campo senza alcun contatto. Immediata, la sensazione che fosse accaduto qualcosa di serio. Nonostante le cure, è stata costretta ad abbandonare il terreno di gioco. La conferma dei timori è arrivata qualche ora dopo: sospetta rottura del tendine d’Achille. Una sentenza. E la Rapinoe non è riuscita a trattenere le lacrime: “È stata dura. Sicuramente non è andata come immaginavo. So che non sempre si è protagonisti di un finale perfetto, ma anche di averne vissuti tanti. Ecco perché ringrazio chi mi è stato accanto in questo lungo viaggio. È stato comunque fantastico”.

Il momento di pensare al futuro

Megan Rapinoe infortunio
Immagine | Epa

Il Gotham ha vinto la partita 2-1: ciò significa che sebbene la Rapinoe abbia trascinato gli Stati Uniti a vincere due Coppe del Mondo e un oro olimpico, concluderà la sua carriera senza un titolo NWSL, dopo aver trascorso 11 stagioni con il Reign di Seattle. Si chiude così una carriera straordinaria: 203 presenze, 63 gol, due Mondiali nel 2015 e 2019 e le Olimpiadi del 2012 con la nazionale USA, un campionato francese con il Lione nel 2013. È il momento di pensare al futuro che può dividersi fra sport e attivismo politico. Rapinoe, celebrata per il suo attivismo fuori campo, è stata una sostenitrice attiva dei diritti LGBTQ+ e dell’uguaglianza di genere e ha aiutato la squadra femminile statunitense a garantire la parità di retribuzione. Ha già detto di voler rimanere coinvolta nel calcio, probabilmente con un ruolo dirigenziale con il Reign. E comunque è solo l’inizio: “Mi vedrete sicuramente molto fuori dal campo”. Una promessa di chi, di solito, le mantiene.

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