Attentato allo sport. A Bruxelles la partita fra Belgio e Svezia, valevole per la qualificazione ai prossimi europei di calcio, è stata sospesa per attentati terroristici nella capitale belga. Situazione surreale all’interno dello stadio. Non è la prima volta, purtroppo, che anche lo sport deve fare i conti con il terrorismo.
Uno dei momenti più bui della storia dello sport risale al 1972, durante i Giochi Olimpici di Monaco di Baviera. Alcuni membri del Settembre Nero, un gruppo estremista palestinese, irrompe nel villaggio olimpico uccide due atleti e ne prende in ostaggio nove. La richiesta è di liberare 232 palestinesi detenuti in Israele. Il blitz della polizia tedesca si chiude in una strage: moriranno tutti gli atleti israeliani, cinque estremisti e un poliziotto. Nel 1996 le Olimpiadi si disputano ad Atlanta dove Eric Robert Rudolph fa esplodere un ordigno artigianale al Centennial Park causando la morte di una donna e un centinaio di feriti.
Nel 2008, nello Sri Lanka, a Colombo, il 9 aprile, un attacco suicida dei ribelli indipendentisti provoca 13 morti. Perdono la vita anche un ministro. Centinaia i feriti. È ancora fresco nella memoria l’attentato nella Maratona di Boston del 15 aprile 2013. Un ordigno dinamitardo rudimentale piazzato nei pressi del traguardo, ha causato la morte di tre persone e il ferimento di 264 feriti.
Anche in Iraq, dopo la caduta di Saddal Hussein, c’è grande tensione. Nel 2006, 15 atleti della nazionale di taekwondo sono rapiti nei pressi di Falujah mentre erano di rientro dalla Giordania. Da allora, non si hanno più loro notizie. Nello stesso anno, il commissario tecnico della nazionale di tennis perde la vita, vittima di un gruppo di uomini armati. Stessa sorte nel 2009 per l’allenatore della squadra nazionale di karate. Sempre nel 2009, la nazionale di cricket dello Sri Lanka gioca in Pakistan, dove è attaccata da una decina di persone che esplodono granate e proiettili provenienti da una mitragliatrice, uccidendo otto persone fra cui sei militari e due civili. Nel 2010 è il turno della Coppa d’Africa. Due ufficiali della delegazione della nazionale del Togo e un autista angolano sono uccisi a Cabinda a pochi mesi dal calcio d’inizio dei mondiali. L’attacco è rivendicato dai separatisti locali. Attentati nei pressi dello stadio anche in Francia: il 15 novembre Parigi piange i morti del Bataclan. Gli spari si sentono distintamente all’interno dello stadio dove si giocava l’amichevole fra Francia e Germania. Quella notte la capitale francese fece i conti di una strage: 130 morti e 450 feriti.
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