Nicolò Bruschi, attaccante classe ’98, è un talento che riesce a coniugare la sua passione per il calcio con quella per la musica, creando un percorso unico nella sua carriera. Cresciuto nel settore giovanile del Parma, Bruschi ha attirato l’attenzione di grandi club europei fin dalla giovane età. Infatti, quando aveva solo 14 anni, ricevette un’offerta dal Manchester United, che desiderava integrarlo nella propria academy. Tuttavia, la scelta di rifiutare quella proposta ha segnato una svolta nella sua vita, un gesto che oggi Bruschi non rimpiange affatto.
La sua decisione fu influenzata dal contesto familiare e dalle sue radici. Proveniente da un paesino di montagna, Bruschi si trovava di fronte a un bivio: lasciare tutto per inseguire un sogno che si materializzava in Inghilterra, oppure continuare a coltivare la sua passione in Italia. “Io ero molto indeciso”, afferma, “mio padre avrebbe voluto che io accettassi, mentre mia madre era contraria. Alla fine, decisi di rimanere e di continuare a lavorare per realizzare i miei sogni in Italia”.
Da quel momento in poi, la carriera di Bruschi ha avuto alti e bassi, ma la sua determinazione e il suo spirito di sacrificio lo hanno sempre contraddistinto. Dopo esperienze in diverse squadre, tra cui il Sassuolo, il Fiorenzuola e la Pro Sesto, ha trovato la sua attuale casa sportiva nel Monopoli, dove gioca in Serie C. Qui, il suo obiettivo è chiaro: puntare alla promozione in Serie B. “C’è un bel gruppo, stiamo lavorando bene e il terzo posto è lì a confermarlo”, dice con entusiasmo. La sua voglia di vincere si riflette anche nel suo gioco: ha già messo a segno un gol decisivo, una punizione memorabile contro il Foggia, che ha dimostrato le sue qualità tecniche.
Ma Bruschi è anche un artista. Con il suo nome d’arte Nicobru, compone e interpreta canzoni che riflettono la sua vita da calciatore e la sua passione per la musica. “In più di una canzone che ho pubblicato su Spotify e YouTube racconto proprio della mia carriera da calciatore”, spiega. La musica per lui è un modo per esprimere le emozioni e le esperienze vissute nel mondo del calcio. La sua canzone “Tattoo” è un esempio di questo, dove racconta il sogno di diventare un calciatore professionista, un parallelismo tra la sua vita sportiva e quella musicale.
La passione per la musica è nata grazie a suo padre, che lo portava a cantare nei ristoranti durante le serate di karaoke. “Da lì non ho mai smesso di scrivere e comporre”, racconta Bruschi, che nonostante il suo amore per la musica, non ha dubbi su cosa venga prima: “Nessun dubbio, il calcio viene sempre prima”. Questo legame tra calcio e musica è evidente anche nel modo in cui affronta le sue performance in campo, dove l’esultanza dopo un gol è quasi un concerto personale.
Quando si parla di ispirazioni, Bruschi non manca di citare figure importanti sia nel calcio che nella musica. Cristiano Ronaldo è uno dei suoi modelli, non solo per la sua straordinaria carriera, ma anche per la sua dedizione e il suo impegno nel migliorarsi costantemente. Nella musica, invece, è attratto da artisti contemporanei come Blanco e Ultimo, che rappresentano una nuova generazione di cantautori italiani.
Le difficoltà non sono mancate nel percorso di Bruschi. Dopo un infortunio al ginocchio che ha compromesso una stagione promettente alla Pro Sesto, ha dovuto ricominciare da zero. “Era un momento difficile, avevamo iniziato bene e poi l’infortunio ha cambiato tutto. Ho dovuto lottare per tornare in forma e riprendere il mio posto”, afferma con una certa amarezza. Tuttavia, la resilienza è una delle sue qualità migliori e ora, nel Monopoli, è pronto a vivere un’altra avventura calcistica.
“Qui a Monopoli possiamo sognare in grande”, conclude Bruschi, con la determinazione di chi sa che il lavoro duro porta sempre frutti. La sua storia è una testimonianza di come la passione e la dedizione possano portare a risultati significativi, sia nel calcio che nella musica. Con il suo talento e la sua voglia di emergere, Nicolò Bruschi è un esempio di come si possa navigare nel mondo dello sport e dell’arte, senza mai dimenticare le proprie radici e i propri sogni.
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