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Brugges trionfa a Bergamo: l’Atalanta dice addio alla Champions League con un 3-1

L’Atalanta ha subito una cocente eliminazione dalla Champions League, battuta dal Club Brugge nel ritorno dei playoff. Dopo aver perso per 2-1 nella gara di andata, i belgi hanno trionfato con un netto 3-1 al Gewiss Stadium di Bergamo, consolidando la loro qualificazione agli ottavi di finale. Nonostante un impegno notevole da parte dei nerazzurri, il match ha evidenziato episodi chiave e un calo di rendimento nella prima metà di gara, rendendo difficile la rimonta.

La cronaca della partita

L’incontro è iniziato con un colpo di scena già al terzo minuto. Chemsdine Talbi ha aperto le marcature per il Brugge, approfittando di un errore difensivo dell’Atalanta. Un cross di Vanaken ha trovato Jutgla, che ha servito Talbi in diagonale, permettendogli di fulminare Carnesecchi con un tiro preciso. Questo gol iniziale ha dato una spinta importante agli ospiti, che hanno continuato a dominare il gioco.

  1. Al 27′, Talbi ha raddoppiato, sfruttando un contropiede veloce.
  2. Jashari ha sfondato sulla sinistra e, dopo aver superato Ederson e Toloi, ha servito Tzolis. Nonostante la buona parata di Carnesecchi, la ribattuta è finita nuovamente sui piedi di Talbi, che ha segnato il suo secondo gol.
  3. L’Atalanta ha faticato a trovare spazi e costruire azioni pericolose, colpendo due pali in rapida successione con Zappacosta e Cuadrado.

Nella fase finale del primo tempo, il Brugge ha sfiorato il terzo gol con Jutgla, ma il suo tiro è uscito di poco.

Un secondo tempo di speranza e delusione

La ripresa ha visto l’ingresso di Lookman, che ha impattato subito sul match segnando al 48′ su assist di Zappacosta. Tuttavia, un momento cruciale si è presentato al 61’: l’Atalanta ha avuto l’opportunità di riaprire il match con un rigore conquistato da Cuadrado. Lookman ha però fallito il tiro, parato da Mignolet, sprecando un’occasione d’oro.

Il Brugge ha ripreso il controllo del gioco e, con un contropiede, ha trovato la rete del 3-1 con Jutgla, che ha insaccato con un gran tiro dal limite dell’area. La Dea, costretta a rincorrere, ha faticato a costruire azioni efficaci. Nel finale, l’espulsione di Toloi ha ulteriormente complicato le cose, lasciando l’Atalanta in dieci uomini, mentre il Brugge ha gestito il vantaggio con intelligenza.

Le reazioni post-partita

Dopo il fischio finale, la delusione è stata palpabile tra i tifosi e la dirigenza dell’Atalanta. La squadra di Gasperini si aspettava di proseguire il cammino in Champions League, ma la prestazione al Gewiss Stadium ha messo in evidenza lacune da affrontare. Il tecnico ha sottolineato l’importanza di imparare da questa esperienza e di concentrarsi sul campionato di Serie A, dove la Dea ha ambizioni importanti.

Dall’altra parte, il Club Brugge ha festeggiato una qualificazione meritata, mostrando un gioco solido e una mentalità vincente. La squadra belga ha dimostrato di essere pronta ad affrontare le migliori formazioni europee, confermando la propria crescita in ambito internazionale.

Considerazioni finali

Questa eliminazione potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’Atalanta, che dovrà riorganizzarsi e trovare la giusta motivazione per affrontare il resto della stagione. I nerazzurri hanno dimostrato di avere talento e qualità, ma la continuità di prestazioni sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati. Con la Serie A ancora in corso, Gasperini e i suoi ragazzi dovranno rialzarsi e tornare a essere competitivi, nonostante la delusione di questa serata.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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