Brugges trionfa a Bergamo: Atalanta eliminata dalla Champions League con un 3-1

L’Atalanta ha visto infrangersi i suoi sogni di Champions League al Gewiss Stadium di Bergamo, subendo una sconfitta per 3-1 contro il Club Brugge nel ritorno dei playoff. Dopo il 2-1 subito nella partita d’andata, i belgi hanno dimostrato una gestione solida della situazione, conquistando il pass per gli ottavi di finale con una prestazione convincente.

La cronaca della partita

Il match è iniziato con un’ottima partenza per il Brugge, che ha colpito a freddo già al terzo minuto. Chemsdine Talbi, approfittando di un errore di marcatura del difensore Kolasinac, ha segnato con un diagonale preciso, sorprendendo il portiere Andrea Carnesecchi. Questo gol ha messo subito in salita la gara per l’Atalanta, costretta a rincorrere fin dai primi istanti.

L’Atalanta ha provato a reagire, creando alcune buone occasioni, ma la difesa belga ha mantenuto la calma. Un episodio significativo è avvenuto al 17′, quando un gol di Retegui è stato annullato per fuorigioco. L’attaccante argentino, dopo un bel cross di Cuadrado, aveva colpito al volo, ma l’assistente ha segnalato la posizione irregolare, vanificando le speranze di pareggio della Dea.

Al 27′, il Brugge ha raddoppiato: Talbi ha firmato la sua doppietta grazie a un’azione ben orchestrata. Il suo assist ha trovato Tzolis, il cui tiro è stato respinto da Carnesecchi, ma Talbi era pronto a ribadire in rete. La situazione per l’Atalanta si faceva sempre più difficile, e il primo tempo si è chiuso con un ulteriore colpo subito: al 44′, Jutglà ha siglato il terzo gol per il Brugge, chiudendo il primo tempo sul punteggio di 3-0.

La reazione dell’Atalanta

Nella ripresa, Gian Piero Gasperini ha deciso di inserire Ademola Lookman, e il cambio ha dato subito i suoi frutti. Al 48′, Lookman ha realizzato il gol del 3-1 con un bel colpo di testa su assist di Zappacosta, riaccendendo le speranze dei tifosi bergamaschi. Tuttavia, il sogno di una rimonta si è infranto ben presto.

Al 61′, l’Atalanta ha avuto l’opportunità di riaprire definitivamente la partita con un calcio di rigore, ma Lookman ha fallito il tiro, parato da Simon Mignolet. Questo errore ha pesato come un macigno, poiché avrebbe potuto riportare gli orobici a una distanza di un solo gol dal Brugge.

Nonostante il gol e il rigore sbagliato, l’Atalanta ha faticato a creare ulteriori occasioni pericolose. La squadra belga, ben organizzata in fase difensiva, ha controllato il gioco e ha limitato le offensive della Dea, che ha cercato invano di trovare la scintilla per riaprire il match.

Momenti clou della partita

Il primo tempo è stato caratterizzato da un dominio del Brugge, che ha saputo approfittare degli errori avversari. L’Atalanta ha colpito ben due pali nel finale del primo tempo, prima con Zappacosta e poi con Cuadrado, ma non è bastato a cambiare l’inerzia della partita.

Il secondo tempo ha visto un’Atalanta più propositiva, ma il rigore sbagliato da Lookman ha segnato il destino della squadra. Nonostante il tentativo di rimonta, l’Atalanta non è riuscita a trovare il secondo gol, e il finale del match è stato segnato anche dall’espulsione di Toloi, che ha ricevuto il rosso diretto per una reazione nei confronti di un avversario.

Le conseguenze della sconfitta

Con questa eliminazione, l’Atalanta non potrà proseguire il suo cammino in Champions League per questa stagione, un duro colpo per una squadra che ha saputo farsi spazio tra le grandi del calcio europeo negli ultimi anni. La partecipazione alla fase a gironi della competizione avrebbe rappresentato un’importante opportunità sia a livello sportivo che economico.

Il Brugge, dal canto suo, ha dimostrato di essere una squadra solida e ben organizzata, in grado di gestire la pressione e di sfruttare al meglio le occasioni create. La qualificazione agli ottavi di finale rappresenta un traguardo importante per il club belga, che ora potrà concentrarsi sui prossimi impegni europei.

L’Atalanta, ora, dovrà rialzarsi e concentrarsi sul campionato, cercando di ritrovare la forma necessaria per affrontare le sfide future, con la speranza di tornare in Europa il prima possibile.