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Brugges sorprende a Bergamo: Atalanta eliminata dalla Champions League con un 3-1

L’Atalanta ha vissuto una serata amara, subendo un’eliminazione dalla UEFA Champions League dopo essere stata battuta dal Club Brugge con un punteggio complessivo di 5-2 nei playoff. Dopo la sconfitta per 2-1 nella gara d’andata in Belgio, la Dea ha tentato di ribaltare il risultato al Gewiss Stadium di Bergamo, ma non è riuscita a qualificarsi per gli ottavi di finale.

La partita

L’incontro è iniziato con una sorpresa per i tifosi bergamaschi. Solo tre minuti dopo il fischio d’inizio, il Brugge ha sbloccato il punteggio con un gol di Chemsdine Talbi, che ha capitalizzato un’azione da corner. Talbi ha trovato spazio tra le maglie della difesa atalantina, battendo il portiere Marco Carnesecchi con un tiro preciso. Questo colpo a freddo ha messo subito in difficoltà l’Atalanta, che ha faticato a trovare ritmo e coesione.

Nei minuti successivi, l’Atalanta ha tentato di reagire, ma ha trovato un Brugge ben organizzato in difesa. Al 17′, un gol di Retegui è stato annullato per fuorigioco, generando polemiche e frustrazione tra i giocatori e i tifosi. La pressione della Dea sembrava crescere, ma il Brugge ha colpito nuovamente al 27′, con Talbi che ha realizzato la sua doppietta su un assist di Tzolis, portando il punteggio sul 2-0.

Il primo tempo si è concluso con l’Atalanta che ha sfiorato il gol con un doppio palo, colpito prima da Zappacosta e poi da Cuadrado. Poco prima dell’intervallo, un contropiede letale ha permesso a Jutgla di siglare il terzo gol per i belgi, chiudendo di fatto i giochi per la Dea.

Il secondo tempo

Il secondo tempo è iniziato con una nota positiva per l’Atalanta. Ad appena un minuto dall’inizio, Lookman, subentrato nella ripresa, ha accorciato le distanze grazie a un assist di Zappacosta, riportando il punteggio sul 1-3. Tuttavia, questa reazione non è durata a lungo. Al 61′, l’Atalanta ha avuto l’opportunità di riaprire completamente la partita con un rigore conquistato da Cuadrado. Ma Lookman, protagonista della rete, ha fallito l’occasione, con Mignolet che ha parato il tiro. Questo errore ha ulteriormente demoralizzato la squadra di Gasperini, il quale ha visto il suo piano di rimonta svanire.

Nei minuti successivi, l’Atalanta ha continuato a cercare di attaccare, ma ha trovato un Brugge molto solido in difesa. Mignolet ha dimostrato di essere in ottima forma, negando ripetutamente i tentativi dei giocatori atalantini. A rendere la situazione ancora più complicata, nel finale, è arrivato il cartellino rosso per Toloi per un fallo di reazione, che ha lasciato la Dea in dieci uomini, chiudendo definitivamente ogni possibilità di rimonta.

Analisi della prestazione

La prestazione dell’Atalanta è stata caratterizzata da alti e bassi, con evidenti difficoltà a gestire le ripartenze del Brugge. La squadra di Gasperini ha mostrato una certa fragilità difensiva, punita severamente dai belgi. La mancanza di incisività in fase offensiva, unita agli errori individuali, ha contribuito all’eliminazione.

Inoltre, l’assenza di alcuni giocatori chiave per infortunio ha influito sulle scelte tattiche e sulla capacità della squadra di esprimere il proprio gioco. La lesione all’adduttore di Hien, ad esempio, ha costretto Gasperini a rivedere le sue strategie, e il rientro di Lookman, sebbene promettente, non è bastato a cambiare il corso della partita.

Il futuro dell’Atalanta

Con l’eliminazione dalla Champions League, l’Atalanta dovrà ora concentrarsi sul proseguimento della stagione in campionato e, eventualmente, in altre competizioni europee. La squadra ha dimostrato di avere un potenziale notevole e, con le giuste correzioni tattiche e un recupero completo degli infortunati, potrebbero ancora ambire a traguardi significativi.

Il Brugge, dal canto suo, ha confermato il proprio valore, guadagnando un meritatissimo passaggio agli ottavi di finale. La squadra belga ha mostrato grande organizzazione e capacità di sfruttare le occasioni, un aspetto cruciale per il loro cammino nella competizione.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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