Bronny James, arriva la firma con i Lakers: il figlio di Lebron subito protagonista con la squadra di L.A., pronto a mettersi in competizione con i grandi del basket americano.
JJ Redick, nuovo allenatore dei Lakers, accoglie con soddisfazione l’arrivo di Bronny James, scelta numero 55 del Draft 2024. Il figlio di LeBron farà parte del roster della prossima stagione, dunque sarà tra i 15 che comporranno l’organico. Messosi in mostra alla gara di schiacciate nell’All American Game, dove i migliori liceali degli Usa si sfidano a suon di canestri spettacolari, ha meritato questa grande occasione e coronerà il sogno di giocare con il padre. Assistito dalla Klutch Sport, prima agenzia NBA, Bronny ha ottenuto un contratto importante e soprattutto un’occasione unica per dimostrare il proprio valore.
Bronny James firma con i Lakers, opportunità unica
Come riporta ‘nbareligion.com’, Bronny James è ormai pronto per giocare insieme al padre: secondo ‘The Athletic’, il figlio di LeBron sta per firmare un quadriennale (il quarto con l’opzione team option) per 8 milioni di dollari complessivi. La durata e il compenso complessivo hanno fatto discutere nell’ambiente, secondo alcuni ‘influenzato’ dalla presenza del padre. Un buon accordo e un’opportunità di spessore per Bronny, che non solo coronerà il proprio sogno di giocare in un top club NBA, ma lo farà insieme al padre, un curioso siparietto che potrebbe avere risvolti gestionali differenti rispetto alla normalità nello spogliatoio dei Lakers.
Bronny James, quanto guadagnerà il figlio di LeBron
Nel dettaglio, il contratto di Bronny sarà a salire anno dopo anno: 1,1 milioni di dollari la prima stagione, per arrivare a circa 2,5 milioni nella stagione 2027-28; queste cifre testimoniano come i Lakers abbiano tutte le intenzioni di puntare su di lui per il futuro, dunque il suo percorso sarà sicuramente interessante da seguire sotto l’ala protettiva del padre e dei compagni di squadra. Il tecnico e la società intendono investire sul futuro e dunque su di lui, con la possibilità di diventare – senza fretta – a tutti gli effetti un giocatore NBA, con la speranza che possa avvicinarsi il più possibile al padre.
