Sessant’anni di storia romanista scorrono come un film davanti agli occhi, ripercorrendo le gesta di 30 bomber che hanno segnato con i loro gol il cuore dei tifosi giallorossi. Un viaggio che parte dagli anni del boom economico italiano, attraversando decenni di passione e tifo sfrenato sotto la Curva Sud, fino ad arrivare ai giorni nostri. È un percorso che celebra l’essenza stessa del romanismo, fatto di emozioni intense, di trionfi e di sconfitte, di leggende e di giovani promesse.
Paolone Barison, soprannominato “Bisonte” per la sua forza fisica e la sua potenza in campo, è uno dei primi protagonisti di questo tuffo nel passato. La sua presenza in attacco era sinonimo di sicurezza per i tifosi, che vedevano in lui un punto di riferimento in un’epoca in cui il calcio italiano iniziava a ritagliarsi un posto di rilievo in Europa. La sua storia s’intreccia con quella di Giuliano Taccola, un talento purissimo la cui vita fu tragicamente spezzata, lasciando un segno indelebile nei cuori di chi lo ammirava.
E poi c’è Pierino Prati, “La Peste”, che con la sua innata capacità di segnare ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Roma. Prati è stato uno di quei giocatori capaci di accendere gli animi dei tifosi con le sue giocate, portando la squadra a traguardi fino ad allora inimmaginabili. A seguire, il carismatico Roberto Pruzzo, conosciuto come O’Rey di Crocefieschi, che con i suoi gol ha regalato momenti indimenticabili, diventando un simbolo per intere generazioni di tifosi.
Nel libro “Bomber sotto la Sud”, che raccoglie queste storie, si parla anche di chi ha scritto pagine memorabili negli anni più recenti. Gabriel Batistuta, “Il Re Leone”, arrivato a Roma per portare la squadra al vertice e che, sebbene per pochi anni, ha lasciato un’eredità di successi e ricordi incancellabili. Momo Salah, “Il Feroce Saladino”, ha dimostrato con la sua velocità e il suo estro di poter essere uno dei principali protagonisti del calcio moderno, lasciando un segno tangibile del suo passaggio nella Capitale.
Ma non si tratta solo di numeri “9” e “11”, simboli per eccellenza di chi vive per il gol. C’è anche il numero “10” per eccellenza, Francesco Totti, una vera e propria leggenda romanista. Con i suoi 307 gol segnati indossando un’unica maglia, Totti ha incarnato per oltre vent’anni l’anima e il cuore della Roma, diventando un’icona non solo per i tifosi giallorossi, ma per tutto il mondo del calcio.
Il racconto non si ferma qui. Tra le pagine del libro emergono anche storie di calciatori che hanno vissuto vite in altalena, affrontando difficoltà e avversità prima di raggiungere l’Olimpico. Lucio Mujesan, “l’Uomo umile”, è uno di questi esempi, un giocatore che ha saputo conquistare il rispetto e l’ammirazione con il suo impegno e la sua dedizione. Edin Dzeko, “Il Cigno di Sarajevo”, è un altro nome che risuona con forza, simbolo di eleganza e precisione sotto porta, che ha saputo farsi amare dai tifosi grazie alla sua straordinaria capacità di segnare gol decisivi.
Il viaggio si conclude ai giorni nostri, in una Roma che, nonostante le difficoltà, continua a sognare grazie all’entusiasmo e alla grinta di Artem Dovbyk, il bomber ucraino che porta con sé il peso di una nazione in guerra e la speranza di una rinascita calcistica sotto la Curva Sud. La sua storia è un richiamo potente alle emozioni del passato, un amarcord di gioie e dolori che solo il calcio sa regalare, in un intreccio indissolubile tra sport e vita.
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