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Binaghi celebra la vittoria: un’intera nazione al suo fianco

Dopo anni di attesa e di delusioni, il tennis italiano ha finalmente raggiunto un traguardo straordinario. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), Angelo Binaghi, non nasconde la sua soddisfazione per la vittoria della squadra italiana nella Coppa Davis e il recente successo nella Billie Jean King Cup. Questi risultati segnano un momento di rinascita per il tennis nel nostro Paese, che per troppo tempo era rimasto nell’ombra rispetto ad altre nazioni. “Nel tennis eravamo gli ultimi. La seconda volta in Davis ha un significato diverso, perché rende conclamato che nel tennis siamo i più forti al mondo”, afferma Binaghi con entusiasmo.

Questa affermazione rappresenta un cambiamento significativo nel panorama sportivo italiano. Il tennis, uno degli sport più seguiti a livello globale, ora può vantare una Nazionale competitiva e vincente, capace di far sognare i suoi tifosi. “Credo sia una bellissima notizia per il nostro Paese”, aggiunge Binaghi, evidenziando l’importanza di questi successi non solo per gli atleti ma anche per l’immagine dell’Italia nel mondo.

Storie di impegno e sacrificio

Dietro ai successi odierni ci sono storie di impegno, sacrificio e resilienza. Binaghi menziona i nomi di atleti come Jasmine Paolini, Sara Errani e Matteo Berrettini, che hanno contribuito in modo significativo a questo trionfo. Quest’anno, il ritorno di Berrettini in campo è stato fondamentale, con sei vittorie su sei match disputati. “Di Sinner che ha saltato Bologna l’anno scorso e l’hanno massacrato, noi l’abbiamo difeso e ha portato due Davis”, continua Binaghi, dimostrando la solidarietà e il supporto all’interno della squadra.

Il presidente della Fitp non dimentica nemmeno i contributi di giocatori come Cobolli, Arnaldi, Bolelli e Vavassori, i quali hanno portato punti fondamentali nella fase a gironi. Inoltre, sottolinea che “oggi inoltre Fognini e Nardi hanno vinto due Challenger, abbiamo 10 giocatori nei primi 102”, evidenziando l’ampio talento presente nel tennis italiano. Questa vittoria non è solo il risultato dei singoli, ma di un intero movimento che si è unito per raggiungere un obiettivo comune.

Un successo collettivo

“È una vittoria di gruppo, di tutto il mondo del tennis italiano, dei circoli, dei maestri, dei dirigenti, degli appassionati”, afferma Binaghi, mettendo in risalto l’importanza della comunità tennistica. Il presidente è convinto che il tennis non solo migliori le performance sportive, ma abbia anche effetti positivi sulla salute e sul benessere delle persone: “Il tennis è lo sport che allunga di più la vita, lo dicono tutti gli studi. Dobbiamo trasformare tutti questi spettatori in praticanti”.

Binaghi riconosce anche il supporto del Governo italiano, che ha dimostrato un forte impegno nel mantenere le Finals in Italia fino al 2030. “È un momento straordinario che dobbiamo assaporare fino in fondo”, dice, esprimendo gratitudine per l’attenzione e il sostegno ricevuto.

Orgoglio nazionale e futuro

I successi della squadra hanno un significato profondo per l’unità e l’orgoglio nazionale. “Abbiamo sentito dietro di noi tutta la Nazione, il Governo, il ministro Calderone”, ricorda il presidente, sottolineando come il trionfo sia il risultato di uno sforzo collettivo che va oltre il semplice sport. “Dobbiamo essere orgogliosi di un gruppo di ragazzi e ragazze che sono dei campioni, prima fuori dal campo che in campo”, afferma, suggerendo che il valore dei nostri atleti risiede anche nel loro comportamento e nella loro capacità di rappresentare l’Italia con dignità e rispetto.

Infine, Binaghi si esprime sul presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affermando che per loro è sempre un onore ricevere la sua attenzione. “Ha dimostrato di essere competente e di seguire i match dei ragazzi”, sottolinea, evidenziando come il supporto delle istituzioni possa avere un impatto positivo sul morale della squadra. “Avevo detto al Presidente della Repubblica che saremmo tornati spesso… ora facciamo rifiatare i ragazzi ma dal presidente andiamo sempre di corsa”, conclude, rimarcando il desiderio di continuare a lavorare per il futuro del tennis italiano e per il benessere dei suoi atleti.

In questo clima di esultanza e speranza, il tennis italiano si prepara a scrivere nuovi capitoli di una storia che sembra finalmente aver trovato la sua strada verso la gloria.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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