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Berrettini sceglie Ferrara: il preparatore controverso dopo il caso Clostebol

Matteo Berrettini sta intraprendendo una nuova fase della sua carriera tennistica, decidendo di ampliare il suo staff con l’arrivo di Umberto Ferrara, un ex preparatore atletico che ha fatto molto discutere per il suo recente passato. Ferrara, infatti, è stato licenziato dal giovane talento italiano Jannik Sinner dopo le vicende legate alla positività al Clostebol, una sostanza proibita. La vicenda ha suscitato grande attenzione e dibattito all’interno del mondo del tennis, specialmente in un periodo in cui la lotta contro il doping è al centro delle preoccupazioni.

Un caso controverso

Secondo quanto riportato dal tribunale indipendente, Sinner e il suo team hanno presentato una versione dei fatti che è stata ritenuta credibile. La positività del giocatore è stata attribuita a un contatto accidentale con il Trofodermin, uno spray usato per trattare una ferita. Questo prodotto, acquistato da Ferrara a Bologna, è stato utilizzato dal fisioterapista Giacomo Naldi prima di un massaggio a Sinner durante il torneo di Indian Wells. Nonostante la sua assoluzione, il caso ha generato una serie di conseguenze per Ferrara, che ha visto la sua carriera subire un brusco stop fino a oggi.

Il ritorno di Ferrara

Dopo tre mesi di assenza dal circuito, Ferrara torna ora in gioco con un obiettivo chiaro: aiutare Berrettini a ritrovare la forma fisica. L’ex numero dieci del mondo ha avuto un periodo difficile negli ultimi due anni, segnato da infortuni e un calo drastico in classifica. La sua ultima stagione è stata altalenante, ma il 2024 sembra portare con sé nuovi segnali di speranza, con tre tornei vinti. Berrettini, dopo essersi separato dal suo allenatore Francisco Roig, ha bisogno di un nuovo impulso, e l’arrivo di Ferrara potrebbe rivelarsi cruciale.

Una scelta strategica

La scelta di Berrettini di ingaggiare Ferrara è indicativa di un tentativo di ricostruire la propria carriera e affrontare le sfide fisiche che lo hanno limitato negli ultimi anni. La figura di Ferrara porta con sé un bagaglio di esperienze e conoscenze, elementi che potrebbero rivelarsi fondamentali per il romano. Berrettini ha dimostrato di avere il talento per competere ai massimi livelli, come dimostrato dalla sua finale a Wimbledon nel 2021, ma la sua carriera è stata costellata da infortuni che ne hanno condizionato le prestazioni.

Cambiamenti anche per Sonego

Parallelamente, anche Lorenzo Sonego sta apportando cambiamenti significativi al suo team. Il torinese ha deciso di collaborare con Vincenzo Santopadre, ex coach di Berrettini. Santopadre rappresenta una figura esperta, in grado di fornire supporto e consigli preziosi nelle fasi di allenamento. Sonego ha confermato l’intenzione di lavorare insieme a Santopadre principalmente a Torino e occasionalmente a Roma, mentre i suoi allenatori principali, Fabio Colangelo e Davide Galoppini, continueranno a seguirlo nei tornei.

Un panorama in evoluzione

Questi cambiamenti all’interno del panorama tennistico italiano sono emblematici di una fase di transizione, in cui i giocatori cercano di adattarsi e riprendersi dopo periodi difficili. La pressione nel tennis professionistico è sempre alta, e la capacità di un atleta di adattarsi ai cambiamenti nel proprio team e nel proprio approccio al gioco può determinare il suo successo o il suo fallimento. Con l’arrivo di Ferrara, Berrettini spera di trovare la stabilità fisica e mentale necessaria per affrontare le sfide future, mentre Sonego si affida all’esperienza di Santopadre nella speranza di migliorare ulteriormente le sue prestazioni.

Verso il futuro

La stagione tennistica è lunga e piena di imprevisti, ma gli atleti italiani stanno dimostrando di essere pronti a lottare per tornare ai vertici del circuito. Entrambi i giocatori, Berrettini e Sonego, rappresentano il futuro del tennis italiano e le loro scelte di coaching potrebbero rivelarsi determinanti nel percorso verso nuovi successi. La storia di Ferrara e Sinner, pur avendo segnato un capitolo difficile, non deve oscurare le potenzialità di un preparatore che ora ha l’opportunità di dimostrare il proprio valore al fianco di uno dei talenti più promettenti del tennis moderno.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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