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Battocletti conquista il podio al prestigioso cross Cinque Mulini

La stagione di atletica campestre di Nadia Battocletti inizia con il piede giusto, grazie a un prestigioso terzo posto alla storica Cinque Mulini, una delle gare di cross più celebri al mondo. Questa edizione, la numero 92, si è svolta a San Vittore Olona, un comune della provincia di Milano, dove la giovane atleta trentina ha saputo regalare emozioni e riscontri importanti per il proseguo della sua carriera.

Nadia, che ha già scritto il suo nome nella storia dell’atletica italiana con la medaglia d’argento conquistata nei 10.000 metri alle recenti Olimpiadi di Parigi, ha riportato un’italiana sul podio della Cinque Mulini dopo ben nove anni dall’ultima volta. La vittoria è andata all’etiope Yenenesh Shimket, che ha tagliato il traguardo per prima, seguita dalla keniana Sheila Jebet. Battocletti ha chiuso la sua gara in terza posizione, dimostrando di essere in forma e pronta ad affrontare nuove sfide.

Un’importante tappa di preparazione

Per la ventiquattrenne, questo evento rappresenta un’importante tappa nel suo percorso di preparazione in vista degli Europei di cross che si terranno l’8 dicembre ad Antalya, in Turchia. Qui, Nadia mira a ripetere l’exploit di Bruxelles, dove aveva ottenuto l’argento. Inoltre, la prossima settimana parteciperà a un’altra competizione in Spagna, ad Alcobendas, che si preannuncia essere una prova fondamentale per affinare la sua condizione atletica.

“Mi sono divertita un sacco – ha dichiarato Nadia dopo la gara -. Ho voluto osare in avvio, ma le avversarie erano più rodate. È stata una prova utile per togliere un po’ di ruggine dal motore. Ho dato il 100 per cento e da qui inizia la nuova stagione, con l’obiettivo di presentarmi all’Eurocross preparata il più possibile e in modo tranquillo.” Queste parole testimoniano non solo il suo spirito competitivo, ma anche la consapevolezza di dover lavorare sodo per raggiungere i suoi obiettivi.

Prestazioni delle atlete italiane

Nel contesto della gara femminile, altre atlete italiane hanno dimostrato buone prestazioni:

  1. Ludovica Cavalli (Bracco Atletica) – 5° posto con un tempo di 19:13
  2. Valentina Gemetto (Dk Runners Milano) – 6° posto in 19:21
  3. Elisa Palmero (Esercito) – 7° posto in 19:29
  4. Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) – 8° posto in 19:46
  5. Federica Del Buono (Fiamme Gialle) – 10° posto in 19:52

Un momento toccante si è verificato all’arrivo della competizione, quando Nadia Battocletti ha abbracciato Valeria Roffino, una veterana del cross italiano che ha chiuso la sua carriera con questa gara, classificandosi diciottesima in 20:11. Roffino, che in passato aveva occupato il podio della Cinque Mulini nel 2015, ha rappresentato un esempio di dedizione e passione per lo sport, un fattore che Nadia sembra aver assorbito e portato avanti.

La competizione maschile

Passando alla competizione maschile, il keniano Matthew Kipkoech Kipruto ha trionfato nei 10,2 km con un tempo di 27:26, battendo il suo connazionale Andrew Kiptoo Alamisi, secondo, e Mathew Kipchumba Kipsang, terzo in 27:45. Il miglior atleta italiano in gara è stato Nekagenet Crippa, che ha ottenuto l’undicesimo posto con un tempo di 28:32. Crippa è stato seguito da:

  1. Luca Alfieri (Atl. Casone Noceto) – 28:33
  2. Marco Fontana Granotto (Atl. Insieme Verona) – 28:57
  3. Jacopo De Marchi – 28:59

Una particolare menzione va a Pietro Arese, primatista italiano dei 1500 metri, che ha concluso la sua gara al quindicesimo posto con un tempo di 28:59 e che è stato già preselezionato per la staffetta degli Europei di cross. Questi risultati dimostrano l’ottimo stato di salute dell’atletica italiana, nonostante le difficoltà che il settore ha affrontato in passato.

La Cinque Mulini si conferma quindi non solo un’importante manifestazione sportiva, ma anche un palcoscenico dove giovani talenti come Nadia Battocletti possono mettersi alla prova e prepararsi a sfide future. La stagione è ancora lunga e le aspettative sono alte per la giovane atleta trentina, che continua a rappresentare una delle speranze più luminose dell’atletica italiana.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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