Barcolana: La Lega Navale Italiana sfida la criminalità marittima

La campagna “Mare di Legalità” della Lega Navale Italiana si prepara a solcare le acque di Trieste in occasione della Barcolana 56, un evento di grande rilevanza nel panorama nautico internazionale. La presentazione ufficiale avverrà sabato 12 ottobre alle ore 10.30 presso la sede della Lega Navale di Trieste, segnando un momento significativo per l’iniziativa che ha già percorso migliaia di miglia lungo le coste del Tirreno e dell’Adriatico. I protagonisti di questa campagna sono “Eros” e “Anassa”, due delle ventuno barche a vela confiscate alla criminalità organizzata e ora affidate dallo Stato alla Lega Navale Italiana. Queste imbarcazioni non solo partecipano agli eventi della Barcolana, ma sono anche impegnate in attività nautiche dedicate ai giovani e alle persone con disabilità, in collaborazione con l’associazione Fai Sport di Udine.

Un nuovo inizio per le imbarcazioni confiscate

La campagna, iniziata il 28 giugno scorso a Ostia con la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mira a riportare sulla “rotta della legalità” imbarcazioni che in passato sono state usate per scopi illeciti, come il traffico di migranti e stupefacenti. Ora, queste barche sono strumenti di educazione e integrazione, promuovendo valori fondamentali quali la legalità, l’inclusione sociale e la salvaguardia ambientale. Ogni imbarcazione è associata alla storia di una vittima della mafia o del terrorismo, fungendo da ambasciatrice di memoria e giustizia. “Eros” e “Anassa”, affidate rispettivamente alle sezioni di Ostia e Ortona della Lega Navale Italiana, portano i nomi di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia ucciso da Cosa Nostra, e di Marco Biagi, giuslavorista assassinato dalle Nuove Brigate Rosse.

La partecipazione alla regata

Le due “barche della legalità” prenderanno parte il 11 ottobre alla Regata Armatori della Lega Navale Italiana, un appuntamento storico che si inserisce nel calendario della Barcolana. Oltre cinquanta imbarcazioni iscritte al naviglio della Lega Navale sfileranno a mezzogiorno davanti a Piazza Unità d’Italia, per poi sfidarsi nel pomeriggio nel Golfo di Trieste. Questa manifestazione non è solo una celebrazione del mare, ma anche un momento per rafforzare i valori marinareschi che uniscono i soci e gli armatori partecipanti.

La Lega Navale Italiana al Villaggio Barcolana

La Lega Navale Italiana sarà anche presente al Villaggio Barcolana con uno stand situato di fronte alla Stazione Marittima, aperto al pubblico fino a domenica 13 ottobre. Questo spazio offrirà ai visitatori l’opportunità di conoscere da vicino le attività associative della LNI e della Sezione di Trieste, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza della legalità nel contesto marittimo.

Un esempio di riutilizzo sociale

Il progetto “Mare di Legalità” non si limita a promuovere eventi di sensibilizzazione: è anche un esempio pratico di come i beni confiscati alla criminalità possano essere riutilizzati per scopi socialmente utili, trasformando strumenti di illegalità in veicoli di educazione e integrazione. Le storie di Piersanti Mattarella e Marco Biagi, legate a queste imbarcazioni, offrono un potente messaggio di resistenza e impegno civile, ricordando l’importanza di non dimenticare le vittime della violenza mafiosa e terroristica.

Un impegno per il futuro

Questa iniziativa sottolinea anche il ruolo fondamentale della Lega Navale Italiana nel promuovere una cultura del mare che sia inclusiva e rispettosa dell’ambiente, valori che sono sempre più importanti in un contesto globale in cui le risorse naturali sono messe sotto pressione e le disuguaglianze sociali sono in aumento. Attraverso attività pratiche e didattiche, la campagna mira a ispirare le nuove generazioni, affinché possano diventare custodi consapevoli del patrimonio marittimo e promotori di un futuro più giusto e sostenibile.

Un evento di riflessione collettiva

La partecipazione alla Barcolana delle “barche della legalità” rappresenta quindi non solo un evento sportivo, ma anche un momento di riflessione collettiva sui temi della giustizia sociale e della lotta alla criminalità organizzata, dimostrando come il mare possa essere un luogo di rinascita e speranza.

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