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Bach e il cammino di Santiago: un viaggio verso il futuro

Nelle ultime settimane, il mondo dello sport ha focalizzato l’attenzione sulle parole di Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Durante un evento a Milano, a un anno esatto dalle Olimpiadi invernali del 2026, Bach ha condiviso una riflessione personale sul suo futuro. Con il suo mandato che si concluderà nel 2025, ha rivelato un piano sorprendente: “Nelle prime quattro settimane cercherò di dormire bene, poi farò il Cammino di Santiago di Compostela e poi penserò a cosa fare dopo”.

il cammino di santiago: un viaggio interiore

Il Cammino di Santiago, una delle vie di pellegrinaggio più famose al mondo, non è solo un percorso fisico, ma anche un viaggio interiore. Conosciuto per la sua bellezza naturale e il suo significato spirituale, il cammino attira ogni anno migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Questo viaggio, che si snoda attraverso la Spagna, è da secoli un simbolo di ricerca personale e riflessione. La scelta di Bach di intraprendere questo percorso suggerisce una volontà di esplorare nuove dimensioni della vita oltre il suo ruolo di leader sportivo.

le sfide del comitato olimpico internazionale

In un contesto in cui il CIO si prepara ad affrontare sfide importanti, tra cui la gestione delle Olimpiadi di Milano-Cortina, la decisione di Bach di dedicarsi al Cammino di Santiago potrebbe apparire insolita. Tuttavia, non è raro che figure di alto profilo nel mondo dello sport scelgano di prendersi una pausa per riflettere e ricaricare le energie. Il cammino, con la sua lunghezza di oltre 800 chilometri, rappresenta non solo una sfida fisica, ma anche un’opportunità per meditare e pianificare il futuro.

  1. Resilienza: Durante il suo mandato, Bach ha affrontato numerosi eventi significativi, tra cui la pandemia di COVID-19, che ha costretto a rinviare le Olimpiadi di Tokyo 2020.
  2. Riflessione: La scelta di intraprendere un cammino di riflessione dopo un periodo così intenso potrebbe rappresentare una necessità per recuperare lucidità e visione.

un’opportunità per riconsiderare i valori olimpici

Il Cammino di Santiago non è solo una meta fisica, ma anche una metafora della vita. Ogni passo e ogni incontro lungo il percorso possono portare a nuove comprensioni e a una maggiore connessione con se stessi e con gli altri. Per Bach, che ha dedicato gran parte della sua vita alla promozione dello sport e dei valori olimpici, questo viaggio potrebbe rappresentare un’opportunità per riconsiderare il suo impatto nel mondo sportivo e la direzione che intende prendere nella sua vita post-CIO.

Inoltre, il cammino è anche un momento di incontro con la cultura e la storia. Molti pellegrini si trovano ad esplorare non solo i paesaggi mozzafiato, ma anche le tradizioni locali, le città storiche e i monumenti lungo il percorso. Questa immersione nella cultura spagnola potrebbe arricchire ulteriormente l’esperienza di Bach, offrendogli la possibilità di apprezzare non solo il viaggio fisico, ma anche le storie e le esperienze di coloro che lo hanno preceduto.

In un’epoca in cui il mondo dello sport è sempre più politicizzato e le sfide globali si fanno sentire, la scelta di Bach di intraprendere un cammino di introspezione sembra essere un gesto significativo. Potrebbe rappresentare un ritorno alle radici dei valori olimpici: amicizia, rispetto e eccellenza. Attraverso questo viaggio, Bach ha l’opportunità di rinnovare il suo impegno verso questi valori e di immaginare un futuro in cui lo sport continui a essere una forza per il bene.

In conclusione, mentre il presidente del CIO si prepara per il suo viaggio, molti si chiedono quale sarà il suo prossimo passo. Il Cammino di Santiago potrebbe non solo essere un modo per ricaricare le energie, ma anche un’opportunità per riflettere sulle sfide e le opportunità future nel mondo dello sport. Con un’eredità ricca e complessa, Bach ha davanti a sé un percorso che, proprio come il cammino stesso, promette di essere ricco di scoperte e nuovi orizzonti.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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