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Azzurre in crisi: la discesa femminile delude senza podi

Un clima di grande attesa ha caratterizzato la discesa libera femminile ai Mondiali di sci di Saalbach, in Austria, ma purtroppo per i colori azzurri la competizione si è trasformata in una vera e propria delusione. Le quattro atlete italiane in gara, infatti, sono tutte finite al di fuori del podio, lasciando i tifosi con un senso di amaro rammarico.

La vittoria è andata alla statunitense Breezy Johnson, che ha conquistato il suo primo successo in carriera. Dopo un lungo periodo di assenza dalle competizioni, durato ben 14 mesi a causa di una sospensione per motivi legati ai controlli antidoping, Johnson è tornata più forte che mai. Partita con il pettorale numero 1, ha mantenuto la testa della gara fino alla fine, chiudendo con un tempo di 1’41”24. Questo trionfo segna un’importante rinascita per l’atleta americana, che ha dimostrato di avere il talento e la determinazione necessari per eccellere.

Le prestazioni delle atlete italiane

Alle spalle di Johnson, l’austriaca Mirjam Puchner ha conquistato l’argento, con un tempo di 1’41”44, mentre il bronzo è andato alla ceca Ester Ledecka, già campionessa olimpica sia nel superG che nello snowboard, che ha chiuso con un tempo di 1’41”50. Ledecka continua a sorprendere il mondo dello sport con le sue straordinarie performance, dimostrando una versatilità rara tra gli atleti di élite.

Per quanto riguarda le italiane, la miglior posizione è stata quella di Nicol Delago, che ha chiuso all’ottavo posto con un tempo di 1’42”05. La gardenese, già terza nella gara premondiale a Saalbach l’anno precedente, ha mostrato di sapersi adattare meglio alla particolare pista “autostrada” di Ulli Maier, che si è rivelata poco impegnativa per le caratteristiche delle altre azzurre. La sua prestazione, sebbene non sufficiente per salire sul podio, è stata un segnale positivo in un contesto altrimenti deludente.

Altre atlete italiane hanno avuto le seguenti prestazioni:

  1. Federica Brignone – decimo posto con un tempo di 1’42”48.
  2. Laura Pirovano – tredicesimo posto con un tempo di 1’42”98.
  3. Sofia Goggia – sedicesimo posto con un tempo di 1’43”26.

Goggia, in particolare, ha commentato la sua prestazione con toni di delusione, evidenziando la mancanza di feeling con la pista: “Oggi ho sciato male sin dalla prima porta, non ho mai avuto feeling con la gara”, ha dichiarato. Eppure, la campionessa bergamasca non si è detta pronta a gettare la spugna, promettendo di guardare avanti con ottimismo verso le prossime gare.

Le sfide future

La discesa libera di Saalbach è stata caratterizzata da condizioni di neve e pista che hanno favorito alcune atlete rispetto ad altre, una variabile che ha influenzato in modo significativo il risultato finale. La pista, che si presenta come un’autostrada per alcuni scivolatori, ha messo in difficoltà diverse atlete italiane, incapaci di adattarsi al tracciato e di esprimere al meglio le loro qualità tecniche.

Il team azzurro si trova ora di fronte a una sfida importante: recuperare morale e concentrazione in vista delle prossime gare. Domani, infatti, si svolgerà la discesa libera maschile, e gli atleti italiani saranno chiamati a riscattare la prestazione delle colleghe. La pressione è alta, ma le aspettative sono altrettanto elevate.

L’attenzione si sposta quindi verso il futuro, con la speranza che le atlete italiane possano ritrovare la loro forma e competere ai massimi livelli. “Guardo avanti, con fiducia al Gigante”, ha aggiunto Goggia, esprimendo un desiderio di riscatto e la volontà di affrontare le successive sfide con la determinazione che l’ha sempre contraddistinta.

In questi frangenti, è fondamentale mantenere alta la motivazione e la coesione del gruppo. Il sostegno del pubblico e la fiducia negli allenatori possono giocare un ruolo cruciale nel recupero della forma e del morale delle atlete. I Mondiali di sci sono un palcoscenico di grande prestigio, e ogni gara rappresenta un’opportunità per dimostrare il proprio valore e il proprio talento. La strada è lunga, ma la determinazione delle azzurre è sempre stata una caratteristica distintiva del team italiano.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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