La UEFA vuole vederci chiaro e avvia il procedimento disciplinare contro le due squadre: la mossa fa tremare i tifosi.
Il calcio, si sa, è veicolo di messaggi forti e non potrebbe essere altrimenti, considerando quella che è l’attenzione mediatica dello sport in questione. Tanto al punto da diventare, talvolta, portatore addirittura anche di messaggi politici, con episodi che a volte sfociano nella violenza. Nel caso di Romania – Kosovo, match di UEFA Nations League che si è disputato nella serata di venerdì, si è arrivati alla sospensione della partita, con le immagini di tale episodio che hanno fatto in poco tempo il giro della rete.
Le medesime hanno evidentemente convinto i vertici della UEFA a vederci chiaro fino in fondo, avviando in queste ore il procedimento disciplinare ai danni delle due Nazionali. Al momento, non è dato sapersi cosa rischiano, nel dettaglio, la Romania e il Kosovo, dato che la stessa UEFA ha fatto sapere che “ulteriori informazioni su questi procedimenti saranno rese disponibili a tempo debito”. Intanto, resta lo stupore da parte di tutti gli appassionati, che sono rimasti sorpresi dalle immagini che sono arrivate in queste ore da Bucarest, sede del match.
I cori da parte dei tifosi di casa e la conseguente uscita dal campo da parte della squadra ospite: le immagini di Romania – Kosovo hanno fatto in poco tempo il giro della rete, accendendo i riflettori su una tematica di matrice politica che spesso finisce anche per condizionare i vari eventi sportivi.
Ad aver scatenato la rabbia del Kosovo sarebbe stata la provocazione da parte di alcuni tifosi della Romania che avrebbero urlato contro la squadra avversaria “Serbia”. Il Kosovo, infatti, si è unilateralmente reso indipendente dalla Serbia nel febbraio del 2008, il tutto dopo anni di tensioni e, purtroppo, anche di conflitti bellici come quello che si è scatenato negli anni ’90. L’indipendenza del Kosovo è riconosciuta da cento paesi, ma non dalla Romania e dalla Serbia.
Immediato lo scambio di accuse da parte delle due Federazioni, dopo la decisione da parte della squadra ospite di lasciare il terreno di gioco a pochi secondi dal fischio finale e di abbandonare il match. In particolare, la Federazione calcistica del Kosovo (FFK) ha accusato la controparte di “comportamento irresponsabile e discriminatorio”, mentre la Federazione calcistica rumena (FRF) ha definito “deplorevole” quanto successo, spiegando che dal loro punto di vista non c’è stato alcun coro razzista durante la partita.
Ora, la palla passa direttamente la UEFA, che approfondirà la questione e valuterà ogni eventuale conseguenza ai danni delle due squadre, che hanno dimostrato come il calcio, spesso, sfoci in questioni anche molto delicate e che vanno oltre il terreno di gioco.
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