Australian Open: Sinner da record, ma anche Medvedev nella storia

Jannik Sinner nella storia. Medvedev anche, ma dalla porta sbagliata. Il tennista altoatesino riporta uno Slam in Italia, nel maschile, dopo 48 anni. L’ultimo successo risale al 1976, quando Adriano Panatta imprime il suo nome nell’albo d’oro del torneo parigino. L’azzurro entra di diritto nella storia della racchetta italiana: a livello di singolare, solo Nicola Pietrangeli ha vinto (per ora) più slam, con la doppietta (1959-1960) al Roland Garros. Oltre al già citato Panatta, anche Francesca Schiavone (Roland Garros 2010) e Flavia Pennetta (US Open 2015) hanno vinto un titolo slam.

Le finali di Slam: la maledizione di Daniil Medvedev

L’Australian Open in particolare, e le finali di slam in generale, rappresentano ormai un vero incubo per il russo, incapace di vincere ancora una volta una finale dopo essere stato avanti di due set (3-6, 3-6, 6-4, 6-4 e 6-3).  Il match con Sinner ha ricalcato il canovaccio della finale contro Rafa Nadal, nel 2022. Anche allora, Medvedev conduceva 2-0, poi si è inceppato subendo la rimonta (6-2, 7-6, 4-6, 4-6, 5-7) del tennista maiorchino. E così è entrato nella storia ma dalla porta sbagliata. Perdere due finali di uno Slam, dopo essere stato avanti di due set, è un qualcosa di mai successo a nessun tennista prima di adesso: molto più netta, invece la sconfitta contro Djokovic, che lo ha travolto in tre set (7–5, 6–2, 6–2) nella finale del 2021. In generale, Medvedev si giocava la sua sesta finale, di cui la metà a Melbourne, tutte perse. Altre due sconfitte sono arrivate a New York nel 2019 contro Nadal e nel 2023 contro Djokovic. Unica gioia, il 2021, ancora a New York, contro il serbo.

Una finale inedita: Sinner ha diversi record

Jannik Sinner
Immagine | Epa

Sinner ha compiuto una impresa anche dal punto di vista delle statistiche. Ha il 100% di vittorie nelle finali Slam ma è anche il campione più giovane a imporsi all’Australian Open in questo decennio. Fra l’altro, ha giocato e portato a casa una finale inedita: per la prima volta, dopo 19 anni, nessuno dei “favolosi tre” si è presentato in finale: Nadal non ha partecipato, Federer si è ritirato, Djokovic si è arreso proprio a Sinner. Il tennista azzurro è anche il primo giocatore fra i “non big three” a imporsi dopo l’exploit di Wawrinka nel 2014. Il trofeo arricchisce e non poco Sinner anche dal lato economico: 1,993 milioni di euro.

Sinner e Medvedev Cosa cambia nel ranking?

La vittoria di Sinner, per quanto emozionante, non cambierà nulla a livello di posizione nel ranking, ma genera comunque un discreto movimento di punti. Rimane al #4 perché gli 8310 non sono sufficienti per superare Medvedev (8765 punti). Tuttavia la classifica si è molto accorciata: allo status quo, Novak Djokovic (9855), Carlos Alcaraz (9255) e Daniil Medvedev (8765). Sinner giù dal podio, dunque, ma con un rendimento che lo potrebbe presto collocare su uno qualsiasi dei gradini “alti” …

 

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