Jannik Sinner e le ATP Finals di Torino: un momento cruciale della carriera che il campione non vuole giocarsi da solo.
Le ATP Finals di Torino sono ormai alle porte e Jannik Sinner è pronto a vivere uno dei momenti più importanti della sua carriera. L’entusiasmo intorno a lui è palpabile, con il palazzetto già tutto esaurito da settimane. Ma l’energia che accompagna Jannik in questa avventura non proviene solo dal sostegno dei tifosi, bensì anche dalla presenza rassicurante della sua famiglia. Infatti, a Torino sono arrivati i genitori di Sinner, Hanspeter e Siglinde, e il fratello Mark, pronti a supportarlo nel suo debutto contro Alex De Minaur.
La maturità di Jannik Sinner
Jannik Sinner, nonostante la giovane età , ha dimostrato di avere una maturità fuori dal comune, soprattutto in relazione alla sua carriera sportiva. La sua decisione di lasciare la famiglia da ragazzino per trasferirsi a Bordighera e crescere sotto la guida dell’esperto coach Riccardo Piatti è stata cruciale per il suo sviluppo come campione. Tuttavia, il legame con la famiglia è rimasto indissolubile, come dimostrato dal toccante discorso di ringraziamento pronunciato in occasione della sua prima vittoria Slam in Australia. In quell’occasione, Sinner ha sottolineato quanto i suoi genitori gli abbiano permesso di scegliere liberamente il suo percorso, un privilegio che augura a tutti i bambini.
Un anno di emozioni per la famiglia Sinner
La famiglia Sinner ha vissuto un anno particolarmente emozionante, segnato anche dal dolore per la perdita prematura della zia materna. Un evento che ha ulteriormente cementato i legami familiari e ha trovato spazio nei pensieri di Jannik durante la premiazione dello US Open. Inoltre, la famiglia è stata un pilastro fondamentale nei momenti difficili, come quando Jannik ha affrontato l’accusa di positività al Clostebol. In quell’occasione, suo padre si è precipitato a Montecarlo per stargli vicino, sottolineando l’importanza del supporto familiare in periodi di crisi.
A completare il quadro del suo entourage personale, c’è il fratello Mark, una presenza costante e un punto di riferimento insostituibile per Jannik. Mark è la persona con cui Sinner può condividere ogni lato della sua vita, qualcuno su cui sa di poter contare in qualsiasi momento. Questa rete di affetti è ciò che permette a Jannik di mantenere i piedi per terra e di ritrovare un senso di normalità , nonostante la crescente notorietà .
Il legame di Jannik con le sue radici si manifesta anche nel legame con la sua terra d’origine, l’Alto Adige. Nonostante i suoi impegni internazionali, Sinner non rinuncia mai a una “sciatina di Natale” nei boschi della sua infanzia, un rituale che lo aiuta a riconnettersi con se stesso e a rigenerarsi. E quando è lui a non poter rientrare, è il suo paese a raggiungerlo: a Torino è atteso un gruppo di tifosi della sua comunità , coloro che lo hanno accolto con calore quando è tornato a casa come numero uno al mondo. In quell’occasione, Sinner ha avuto l’onore di firmare il Libro d’oro del suo piccolo comune, un riconoscimento simbolico del suo successo e del suo legame con la comunità .
Il team di supporto sul campo
Accanto alla famiglia, un ruolo cruciale lo gioca il team che supporta Jannik sul campo. I coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill sono le colonne portanti di questa squadra affiatata. Con Vagno e Cahill, Sinner ha condiviso non solo le vittorie, ma anche le difficoltà , come nel caso della sospensione per doping. Il tecnico australiano Cahill ha descritto il campo da tennis come il “luogo sicuro” di Jannik, un ambiente in cui può esprimersi liberamente e sentirsi protetto.
Il recente distacco da Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, il preparatore atletico e il fisioterapista, non è stato facile, ma il nuovo team composto da Marco Panichi e Ulises Badio ha già dimostrato di essere all’altezza. Con un curriculum che include la collaborazione con Novak Djokovic, Panichi e Badio hanno portato nuova energia nella squadra, contribuendo a successi come la finale a Pechino e la vittoria al Masters 1000 di Shanghai.
L’atmosfera che si respira nel team è serena e positiva, con momenti di svago come le partite di calcetto a rete che si alternano a sessioni di allenamento intense. In questo clima di complicità e impegno, Jannik Sinner si avvicina alle ATP Finals con la consapevolezza di avere alle spalle una squadra solida e una famiglia amorevole. Il loro supporto è la sua vera forza, un elemento che lo rende non solo un grande atleta, ma anche una persona profondamente radicata nei valori che contano.