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Atletica: Legnante dona le sue mascherine a Mattarella

Assunta Legnante, atleta di spicco nel panorama paralimpico, ha recentemente condiviso la sua esperienza al Festival dello Sport di Trento, offrendo uno sguardo intimo e personale sul suo percorso sportivo e umano. Legnante, che ha conquistato un argento nel lancio del disco e un oro nel getto del peso alle Paralimpiadi di Parigi 2024, ha voluto sottolineare l’importanza di essere un punto di riferimento per le nuove generazioni di atleti. “È bello perché in questi dodici anni, da quando ho cominciato a far parte della Fispes, ne ho visti passare tanti di atleti”, ha dichiarato, evidenziando come molti giovani si affidino alla sua esperienza, cercando consigli su come affrontare le competizioni e le sfide che la vita sportiva presenta.

Le mascherine artistiche di Parigi

Una delle storie più affascinanti raccontate da Legnante riguarda le mascherine che ha indossato durante le gare a Parigi. Queste non erano semplici dispositivi protettivi, ma vere e proprie opere d’arte realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Una mascherina raffigurava la Monna Lisa, mentre l’altra combinava le bandiere italiana e francese. Questi pezzi unici sono stati donati al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante un incontro ufficiale. “Mi sembrava giusto”, ha detto Legnante, mostrando quanto possa essere significativo il gesto di condividere un simbolo personale con una figura istituzionale di tale rilevanza. Anche il Papa ha ricevuto una mascherina, quella ispirata al famoso personaggio Diabolik, sottolineando la portata simbolica e culturale di questi doni.

Un cambiamento nella percezione degli atleti paralimpici

Il viaggio di Legnante nel mondo paralimpico è stato segnato da un cambiamento significativo nella percezione degli atleti con disabilità. Quando le è stato chiesto se le sue imprese sportive fossero mai state raccontate in modo pietistico, Legnante ha risposto con orgoglio: “Per fortuna non mi è mai capitato”. Questo grazie a ciò che lei descrive come uno “tsunami benevolo” che ha trasformato la narrazione degli sport paralimpici. I risultati straordinari ottenuti dagli atleti hanno contribuito a modificare l’approccio mediatico e sociale verso la disabilità, spostando l’attenzione dall’aspetto compassionevole a quello del puro valore sportivo e umano.

Un’icona di ispirazione e cambiamento

Assunta Legnante rappresenta una figura centrale non solo per le sue medaglie e i suoi record, ma anche per il suo ruolo di mentore e ispirazione per altri atleti. La sua storia è un esempio di come lo sport possa essere un potente veicolo di cambiamento sociale e culturale. La capacità di Legnante di trasformare la sua esperienza personale in un racconto collettivo di forza e determinazione è ciò che la rende un’icona nel panorama sportivo italiano e mondiale.

Promuovere una cultura di inclusione

Il suo impegno va oltre le competizioni. Essere un esempio per le nuove generazioni significa anche promuovere una cultura di inclusione e rispetto. Durante il Festival dello Sport, ha sottolineato quanto sia essenziale per gli atleti giovani avere dei modelli a cui ispirarsi, persone che possano guidarli non solo nel percorso atletico, ma anche nella vita quotidiana. Questa visione si riflette nel suo rapporto con i giovani atleti, che spesso cercano in lei un consiglio, un incoraggiamento o semplicemente un ascolto attento.

La forza dello sport come strumento di emancipazione

Le parole di Assunta Legnante, il suo spirito indomabile e la sua determinazione sono un chiaro richiamo alla forza dello sport come strumento di emancipazione e cambiamento. La sua storia ci ricorda che dietro ogni medaglia c’è un percorso di impegno, sacrificio e passione, valori che vanno condivisi e celebrati per ispirare le generazioni future.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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