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Atletica: il triangolare U20 e U18 tra Italia, Francia e Portogallo promette emozioni

Atletica: il triangolare U20 e U18 tra Italia, Francia e Portogallo promette emozioni - ©ANSA Photo

L’atletica italiana ha recentemente brillato nel triangolare internazionale U20 e U18, svoltosi a Metz, in Francia, evidenziando il talento emergente dei giovani atleti. La competizione ha visto l’Italia, la Francia e il Portogallo sfidarsi in un evento che ha messo in risalto la determinazione e la coesione della squadra italiana, culminando in una vittoria che ha infuso entusiasmo e speranza per il futuro dell’atletica nel nostro paese.

Con un punteggio combinato di 121 punti, l’Italia ha superato i padroni di casa della Francia, che si sono fermati a 117 punti, e il Portogallo, che ha totalizzato 55 punti. Questo successo è stato il risultato di una prova collettiva, dove gli atleti azzurri hanno conquistato ben diciannove successi parziali in diverse discipline, consolidando la loro posizione come una delle nazioni più promettenti nel panorama atletico europeo.

Trionfi e record nel settore femminile

Un momento indimenticabile è stato il trionfo di Elisa Valensin, una giovane promessa dell’atletica italiana. La diciottenne lombarda ha riscritto il record italiano U20 indoor nei 200 metri, fermando il cronometro a 23.39, dieci centesimi più veloce rispetto al suo precedente record di 23.49 stabilito ad Ancona. Con questo risultato, Elisa non solo si è affermata tra le migliori atlete della sua categoria, ma è diventata anche la terza italiana di sempre nei 200 metri, superata solo da Manuela Levorato e Virna De Angeli. La sua performance rappresenta un chiaro segnale della crescita e del potenziale della nuova generazione di atleti italiani.

Equilibrio tra le categorie

Le classifiche finali hanno messo in luce la superiorità dell’Italia nel settore femminile, dove ha totalizzato 61 punti, seguita dalla Francia con 50 punti e dal Portogallo con 29 punti. Tuttavia, nella categoria maschile, la Francia ha avuto la meglio con 63 punti, mentre l’Italia ha concluso con 52 punti e il Portogallo con 24 punti. Questo equilibrio tra le squadre suggerisce un futuro promettente per l’atletica italiana, in particolare per le atlete di sesso femminile.

Opportunità di crescita e competizione

Il triangolare di Metz ha offerto un’importante opportunità di confronto e crescita per i giovani atleti, permettendo loro di misurarsi con concorrenti di livello internazionale. Questo tipo di competizione è essenziale per acquisire esperienza e migliorare le proprie prestazioni in un contesto altamente competitivo. L’atletica giovanile italiana sta vivendo un periodo di grande fermento, con molti talenti che si affacciano sulla scena internazionale, supportati da tecnici e federazioni.

In aggiunta, le staffette miste hanno visto l’Italia trionfare con due vittorie, dimostrando l’importanza del lavoro di squadra e della coordinazione. Questi elementi sono fondamentali per il successo in atletica e sono stati evidenti durante tutta la competizione, creando un’atmosfera di entusiasmo e collaborazione tra gli atleti.

In sintesi, il triangolare di Metz ha rappresentato non solo una vittoria, ma anche un chiaro indicativo della direzione in cui si sta muovendo l’atletica italiana. Con i giovani atleti che continuano a emergere e a stabilire record, il futuro dell’atletica italiana appare luminoso. Le promesse di oggi potrebbero diventare i campioni di domani, e l’entusiasmo che circonda questi talenti è contagioso. L’Italia è pronta a competere ai massimi livelli, con una generazione di atleti che porta con sé speranze e ambizioni, celebrando non solo il talento individuale, ma anche il valore del lavoro di squadra e della solidarietà tra atleti.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,