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Atalanta trionfa a Venezia con le reti di Pasalic e Retegui

L’Atalanta continua la sua serie positiva imponendosi anche in trasferta contro il Venezia con un secco 2-0. La formazione guidata da Gian Piero Gasperini ha dimostrato ancora una volta la propria solidità e capacità di gestione della partita, mettendo in mostra un calcio efficace e concreto che ha permesso di conquistare tre punti preziosi al Penzo. La partita è stata sbloccata molto presto grazie a Mario Pasalic, che ha trovato il gol al 9′ del primo tempo, sfruttando al meglio un’azione ben orchestrata dai compagni. Il centrocampista croato si è inserito perfettamente tra le linee avversarie, confermando ancora una volta il suo fiuto del gol e la sua importanza nello scacchiere tattico di Gasperini.

L’inizio della ripresa e il raddoppio

L’Atalanta ha poi raddoppiato all’inizio della ripresa, precisamente al 46′, grazie a Mateo Retegui. L’attaccante argentino, arrivato in estate, ha siglato il suo primo gol in Serie A, mostrando non solo doti tecniche ma anche una grande determinazione e capacità di adattamento al calcio italiano. Il suo inserimento in squadra sta diventando sempre più fluido, offrendo nuove soluzioni offensive alla Dea. Retegui ha saputo sfruttare un errore difensivo del Venezia, portando il punteggio sul 2-0 e mettendo in sicurezza il risultato finale.

La reazione del Venezia

Il Venezia, dal canto suo, ha tentato di reagire, ma la squadra di Eusebio Di Francesco ha trovato di fronte a sé un’Atalanta ben organizzata e difficile da superare. Nonostante alcuni sprazzi di gioco che hanno messo in luce il talento di alcuni giovani giocatori, i lagunari non sono riusciti a trovare la via del gol, evidenziando ancora una volta le difficoltà che stanno incontrando in questo campionato. La sesta sconfitta stagionale lascia il Venezia all’ultimo posto in classifica, con soli 4 punti, il che rende la situazione sempre più critica e la necessità di trovare presto una svolta per evitare di rimanere invischiati nella lotta per non retrocedere.

La marcia dell’Atalanta

L’Atalanta, invece, prosegue la sua marcia da protagonista in campionato, confermandosi tra le squadre più in forma del momento. La vittoria al Penzo è solo l’ultimo tassello di una serie di prestazioni convincenti che hanno permesso alla squadra bergamasca di scalare la classifica. Gasperini, con il suo consueto approccio tattico, sta riuscendo a mantenere alta la competitività della squadra, ruotando sapientemente gli uomini a disposizione e trovando la giusta alchimia tra giovani talenti e giocatori di esperienza.

Una difesa solida

Il successo in laguna è stato accompagnato da una prestazione difensiva solida, che ha visto l’Atalanta concedere poche occasioni agli avversari. La coppia centrale ha saputo chiudere spazi e anticipare le mosse offensive del Venezia, mentre il portiere ha garantito sicurezza tra i pali quando necessario. A centrocampo, la regia è stata impeccabile, con passaggi precisi e un controllo del gioco che ha permesso alla squadra di gestire i ritmi della partita.

Sogni e ambizioni future

I tifosi bergamaschi possono quindi continuare a sognare in grande, sperando che la squadra possa mantenere questo livello di prestazioni per tutto il corso della stagione. L’Atalanta non è nuova a sorprese e, con un gruppo affiatato e un allenatore esperto come Gasperini, non è escluso che possa ambire a traguardi ancora più prestigiosi, sia in campionato che nelle competizioni europee.

Un messaggio chiaro

Questa vittoria rappresenta anche un messaggio chiaro alle altre squadre di Serie A: l’Atalanta c’è e non ha intenzione di fermarsi. La strada è ancora lunga, ma i segnali sono più che positivi, e la squadra sembra avere tutte le carte in regola per continuare a competere ad alti livelli. Per il Venezia, invece, il cammino si fa sempre più in salita, e sarà fondamentale trovare quanto prima una soluzione per invertire la rotta e risalire in classifica.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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