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Atalanta in difficoltà: Gasperini preoccupato per la difesa

Alla vigilia di una partita cruciale nella terza giornata della Champions League contro il Celtic, l’Atalanta si trova ad affrontare una situazione di emergenza in difesa. Gian Piero Gasperini, l’allenatore dei nerazzurri, si trova a dover navigare tra incertezze e problematiche che potrebbero influenzare significativamente la composizione della formazione titolare. “Dopo Fonseca e Motta, volevo dare la formazione anch’io, ma le situazioni in sospeso me lo impediscono. Di solito è la mattina del giorno della partita che si sa chi potrà giocare”, ha dichiarato Gasperini, sottolineando come le condizioni di Hien e Kolasinac siano ancora in forse e possano determinare la scelta definitiva della difesa.

Sfida difensiva per l’Atalanta

La preoccupazione principale per Gasperini è la tenuta della linea difensiva, un aspetto cruciale quando si affrontano squadre di alto livello in Champions League. “C’è emergenza in difesa per Hien e Kolasinac. Le loro condizioni determineranno la composizione della difesa e la formazione”, ha spiegato il tecnico, evidenziando l’importanza di avere un reparto arretrato solido per contrastare le incursioni rapide e pericolose del Celtic. L’assenza di certezze in difesa è bilanciata da una maggiore fiducia nel resto della squadra. “Lookman uscito all’intervallo a Venezia? Le incertezze sono solo in difesa, per il resto siamo gli stessi di domenica”, ha rassicurato il tecnico, facendo intuire che la squadra manterrà la stessa impostazione tattica vista nell’ultimo incontro di campionato.

Preparazione al match contro il Celtic

La sfida contro il Celtic non sarà affatto semplice, e Gasperini lo sa bene. “In Champions ci sono squadre top in cui se sbagli gara ti segnano. Non possiamo prendere in considerazione la loro sconfitta per 7-1 a Dortmund, non faremo mai questo errore di presunzione contro una squadra rapida e abituata a far gol”, ha avvertito l’allenatore. La consapevolezza di dover affrontare una squadra ben preparata e pericolosa in attacco è ben presente nell’ambiente atalantino. Le esperienze passate in Champions, come le sconfitte pesanti contro Manchester City e Liverpool, hanno insegnato molto alla squadra bergamasca, che ora affronta queste sfide con maggiore maturità e determinazione.

Il ruolo chiave di Matteo Retegui

Oltre alle questioni difensive, Gasperini si è soffermato anche su Matteo Retegui, attaccante prolifico che ha già messo a segno otto gol in campionato. “Su di lui è stato detto tutto, io dico che può fare di più al di là dei gol”, ha commentato l’allenatore, lasciando intendere che si aspetta un contributo ancora maggiore da parte del giovane attaccante, non solo in termini di reti ma anche di prestazioni complessive. Retegui rappresenta una delle armi principali dell’Atalanta e la sua capacità di incidere sarà fondamentale contro il Celtic.

Sfide post pausa nazionali

Un ulteriore elemento di complessità è rappresentato dal rientro dalla pausa per le Nazionali. “La ripresa dopo la sosta è sempre un po’ problematica, perché in Nazionale c’è l’abitudine di stare una settimana in ritiro. Sarebbe meglio giocare prima e riavere tutti i giocatori per una settimana piena: i club non ci possono fare niente, non è una gran soluzione sospendere il campionato una volta al mese”, ha spiegato Gasperini. Questa situazione non è ideale per la preparazione delle squadre di club, che si trovano spesso a dover reintegrare i propri giocatori in tempi stretti, compromettendo la fluidità della preparazione tattica.

Gasperini dovrà quindi fare affidamento sulla resilienza e sulla versatilità della sua squadra per superare queste sfide, cercando di portare a casa un risultato positivo che potrebbe rivelarsi cruciale per il prosieguo del cammino europeo dell’Atalanta. Le sfide in Champions League richiedono concentrazione, determinazione e un pizzico di fortuna, elementi che Gasperini e i suoi uomini cercheranno di mettere in campo contro il Celtic.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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