L’Atalanta ha deluso le aspettative nella trasferta di Udine, chiudendo la partita contro i bianconeri sul punteggio di 0-0. Questo pareggio non solo interrompe la striscia di vittorie, ma allontana anche la squadra di Gian Piero Gasperini dalla vetta della classifica, dove il Napoli continua a mantenere il primato. La prestazione della Dea è stata sottotono e ha evidenziato alcune lacune che potrebbero rivelarsi problematiche nel prosieguo del campionato.
La formazione delle squadre
L’allenatore dell’Udinese, Runjaic, ha dovuto fare a meno dello squalificato Lucca e dell’infortunato Davis, ma ha deciso di schierare una coppia d’attacco formata dai talentuosi Sanchez e Thauvin. Dall’altra parte, Gasperini ha optato per una formazione con molte variabili, facendo rientrare Scalvini in difesa e scegliendo di schierare Pasalic, De Ketelaere e Lookman in attacco. La partita inizia con un predominio tattico, tipico di un incontro tra due squadre ben organizzate.
Momenti chiave della partita
Nei primi venti minuti, le azioni da gol latitano, ma è Sanchez a rompere gli schemi. Con un assist millimetrico, libera il compagno Ehizibue, che serve Thauvin al limite dell’area. La conclusione dell’ex calciatore del Marsiglia, però, termina di poco a lato, deviata da un difensore atalantino. Questo episodio, purtroppo, segna anche l’inizio di un pomeriggio sfortunato per Djimsiti, che, a seguito di un contrasto con Thauvin, riporta un trauma cranico e deve lasciare il campo.
Il primo tempo si anima ulteriormente al 32’: sugli sviluppi di un corner, Bijol incorna da pochi passi, ma Carnesecchi si esibisce in un intervento prodigioso, salvando la propria porta. La Dea sembra in difficoltà, e il talento di Sanchez costringe i difensori a interventi più ruvidi. Prima dell’intervallo, si verifica una sequenza incredibile:
- Sanchez colpisce il palo di testa.
- Il suo successivo tiro si stampa sulla traversa.
- Lovric, avventatosi sulla ribattuta, viene bloccato da un’altra grande parata di Carnesecchi.
Cambi e tentativi nel secondo tempo
Gasperini, visibilmente frustrato dalla mancanza di occasioni da rete da parte della sua squadra, decide di cambiare le carte in tavola all’inizio del secondo tempo. Scalvini, ammonito e in difficoltà, lascia il campo per far posto a Kossounou. Nonostante le modifiche, l’Udinese continua a spingere: Sanchez, sempre più ispirato, si rende pericoloso in diverse occasioni, costringendo Carnesecchi a interventi decisivi.
L’allenatore atalantino perde la pazienza e decide di sostituire Lookman e Pasalic con i più freschi Samardzic e Zaniolo, nella speranza di dare una scossa alla sua squadra. Anche Runjaic non resta con le mani in mano, effettuando cambi che mirano a mantenere alta l’intensità della sua formazione. Nonostante gli sforzi dell’Atalanta, che comincia a crescere nel secondo tempo, le occasioni da gol continuano a scarseggiare.
Negli istanti finali della partita, la Dea sfiora il colpaccio: Samardzic si libera al limite dell’area e scocca un tiro potente che costringe Sava a un intervento prodigioso, salvando il risultato e mantenendo il punteggio fermo sullo 0-0. Questo ultimo tentativo, sebbene fosse l’unico vero tiro in porta degli ospiti, dimostra che l’Atalanta ha bisogno di ritrovare il feeling con il gol se vuole rimanere in corsa per la vetta della classifica.
In sintesi, l’Atalanta ha lasciato a Udine un’importante occasione per riagganciare il Napoli in vetta, evidenziando la necessità di affinare la propria capacità realizzativa e di ritrovare la forma che l’ha contraddistinta nelle ultime stagioni. La squadra di Gasperini dovrà lavorare duramente nelle prossime settimane per tornare a essere competitiva e sfuggire alla mediocrità mostrata in questa partita.