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Atalanta crolla in casa contro il Bruges: un ko che fa rumore in Champions League - ©ANSA Photo
Nella serata di martedì, l’Atalanta ha affrontato il Club Bruges in un match di Champions League che si è concluso con una sconfitta pesante per i bergamaschi. La partita, giocata allo stadio Gewiss di Bergamo, ha visto i belgi trionfare con un netto 3-0, infliggendo così un duro colpo alle ambizioni europee della Dea.
L’incontro ha avuto un inizio drammatico, con il Bruges che è andato in vantaggio già al terzo minuto. Chemsdine Talbi ha trovato la rete grazie a un’ottima azione corale. L’azione è stata avviata da Hans Vanaken, il capitano del Bruges, che ha verticalizzato per Ferran Jutgla. Quest’ultimo, al limite dell’area, ha allargato per Talbi, il quale, con un diagonale preciso, ha battuto il portiere atalantino Marco Carnesecchi. L’avvio fulmineo dei belgi ha lasciato l’Atalanta in difficoltà, costretta a rincorrere il risultato fin dai primi minuti.
Nonostante l’inizio complicato, l’Atalanta ha cercato di reagire, ma le cose non sono andate come sperato. Al 17’, i bergamaschi sembravano aver trovato il pareggio con un colpo di testa di Mateo Retegui, che ha insaccato su un cross di Juan Cuadrado. Tuttavia, l’entusiasmo dei tifosi atalantini è stato subito smorzato dall’arbitro, che ha annullato il gol per posizione di fuorigioco dell’attaccante argentino. Una decisione che ha lasciato molti dubbi e che ha evidenziato la fragilità della Dea in fase offensiva.
Il Bruges ha preso coraggio dopo l’annullamento del gol e ha continuato a mettere sotto pressione la difesa atalantina. Al 27’, la squadra belga ha raddoppiato con una rete di Talbi, autore di una doppietta. Questa volta, l’azione è stata orchestrata da Lamine Jashari, che ha servito un assist prezioso a Christos Tzolis. Nonostante il grande intervento di Carnesecchi, nulla ha potuto sul tap-in di Talbi, che ha messo a segno il suo secondo gol della serata. La doppietta del giovane attaccante ha messo in evidenza le difficoltà difensive dell’Atalanta, costretta a fronteggiare un avversario molto più cinico e concreto.
La ripresa non ha portato con sé buone notizie per l’Atalanta. Al 48’, il Bruges ha chiuso i conti con un gol di Jutgla, che ha firmato il terzo e definitivo gol della partita. La Dea ha tentato di reagire, e proprio in avvio di secondo tempo ha avuto due occasioni clamorose per accorciare le distanze. Davide Zappacosta ha colpito il palo su assist di Ederson, e nel prosieguo dell’azione, Mignolet ha respinto un tentativo di Cuadrado, che ha anch’esso colpito il palo. Questi due legni hanno rappresentato un simbolo della serata sfortunata per l’Atalanta, incapace di concretizzare le occasioni create.
L’allenatore Gian Piero Gasperini ha mostrato segni di preoccupazione dopo la partita, consapevole della necessità di una reazione da parte dei suoi. La Dea è attesa da un calendario fitto di impegni, e ogni partita diventa cruciale per mantenere vive le speranze di qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Le parole del tecnico, però, rivelano una certa amarezza: “Abbiamo avuto occasioni per segnare ma non siamo stati concreti. Dobbiamo migliorare in fase offensiva e ridurre gli errori in difesa”.
L’Atalanta ha dovuto anche fare i conti con le assenze pesanti nella rosa. La mancanza di alcuni giocatori chiave, tra cui il difensore Hien, out per un infortunio all’adduttore, ha complicato ulteriormente la situazione. L’assenza di Hien, che è previsto rimanere fuori per circa tre settimane, ha lasciato una lacuna nella linea difensiva, che è stata evidenziata dalla prestazione subita contro il Bruges.
Il risultato di 3-0 è un duro colpo per l’Atalanta, ma la squadra ha dimostrato in passato di avere la capacità di rialzarsi. La prossima sfida in Champions League sarà fondamentale per rilanciare le proprie ambizioni e ritrovare la strada giusta nel torneo. Con il supporto dei tifosi e un po’ di fortuna, i nerazzurri sperano di tornare a brillare nella competizione europea, dimostrando che la sconfitta di ieri sera è solo un incidente di percorso e non il riflesso del loro vero potenziale.