Arriva il patteggiamento: Juve, l’avvocato non ha dubbi

L’ultimo caso giudiziario ha sconvolto la Continassa. Ecco cosa può accadere ai tesserati bianconeri coinvolti.

Gli ultimi dodici mesi non sono stati affatto facili in casa Juventus. I bianconeri hanno vissuto diverse problematiche e ancora oggi non accennano a placarsi. Non bastassero tutti i procedimenti giudiziari figli dell’indagine Prisma, sempre dalla Procura di Torino arriva un’altra inchiesta che, tra gli altri, vede indagato anche Nicolò Fagioli. Il centrocampista piacentino classe 2001, arrivato a Torino nel 2015 dopo i primi passi nel settore giovanile della Cremonese, è accusato di aver scommesso utilizzando piattaforme illegali.

patteggiamento Juve
Juve, c’è la decisione finale (Ansa) Wigglesport

Non solo. La mezzala a fine agosto si è autodenunciata alla Procura Federale, ammettendo di aver fatto puntate sul calcio. Fattispecie questa, normata dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS)che prevede una squalifica “non inferiore ai tre anni”. I codici, si sa, vanno saputi interpretare. Il giocatore infatti sta collaborando con il Procuratore Federale, Giuseppe Chiné. Scelta questa che potrebbe comportare, in caso di accertata responsabilità, una significativa riduzione della condanna. Fagioli è sotto contratto con la Juventus fino al 2026, ma l’accordo collettivo, in caso di condanna per scommesse, prevede sia la sospensione dello stipendio, sia, in ultima analisi, anche la rescissione del contratto.

Per illustrare tutti gli scenari possibili in merito a quella che in molti hanno già ribattezzato Scommessopoli, ai microfoni di A gol di Tacco, su TvPlay, è intervenuto l’avvocato Paco D’Onofrio. L’esperto di diritto sportivo ha sottolineato come, nel modulare la sanzione definitiva, entrino tanti fattori. “La giustizia sportiva ha discrezionalità e tiene conto di altri fattori, per esempio l’attività di collaborazione e su quali partite abbiano eventualmente scommesso – perché farlo sulla propria squadra è più grave”, ha ricordato. Tecnicamente parlando, il professore bolognese fa riferimento alle due possibilità di patteggiare una pena.

“Una di queste secondo me molto rilevante è se prima del deferimento viene proposto un patteggiamento, perché la sanzione viene ridotta del 50% (articolo 126 del CGS, ndr)”, spiega ancora il giurista. D’Onofrio ricorda che fermarsi tre anni potrebbe voler dire finire la carriera, un anno sarebbe equiparabile ad un grave infortunio

Patteggiamento Juve: l'avvocato non ha dubbi
Niccolò Fagioli (Ansa) – wigglesport.it

In termini di accordo, l’articolo 127 del CGS che norma quello post deferimento, prevede uno sconto di un terzo della sanzione. Non solo. A rendere più clementi i giudici, spiega l’avvocato, anche circostanze quali circostanze “scommesse ritenute occasionali e non rituali”, oppure che si punti su gare non influenzabili.

D’Onofrio inoltre ha ribadito che l’eventuale presenza di una patologia ludopatica non porterebbe alcun vantaggio al deferito. Ovviamente, nei procedimenti di giustizia sportiva le pene sarebbero immediatamente esecutive e non si aspetterebbe il terzo grado di giudizio.

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