Kevin Porter, guardia 23enne dei Rockets, è finito in manette per l’aggressione ai danni della compagna Kysre Gondrezick, ex giocatrice Wnba.
Un brutto episodio arriva dagli Stati Uniti e coinvolge un giocatore di Nba. La guardia degli Houston Rockets Kevin Porter è stata arrestata con l’accusa di aver aggredito e tentato di strangolare la sua ragazza. Si tratta di Kysre Gondrezick, ex giocatrice di Wnba, il massimo campionato di basket femminile a stelle e strisce. I due si trovavano in quel momento al Millennium Hotel di New York, quando Porter avrebbe aggredito violentemente la compagna, provocandole diverse ferite e venendo poi arrestato dalla Polizia della città americana.
Porter e l’aggressione alla compagna: i fatti
Secondo quanto ricostruito proprio dalla Polizia di New York, la compagna di Porter, infastidita dal mancato ritorno in camera del giocatore dei Rockets, l’avrebbe chiuso fuori dalla stanza. Porter, al suo arrivo, avrebbe quindi trovato la sua camera d’albergo chiusa e avrebbe chiesto aiuto, per poterla aprire, a un dipendente dell’albergo. Una volta rientrato nella stanza, avrebbe aggredito la fidanzata con estrema violenza, mettendole ripetutamente le mani al collo, causandole un taglio sul lato sinistro del viso e, secondo alcuni fonti, almeno una frattura, che hanno reso necessario il trasporto in ospedale della donna.
“All’arrivo gli agenti sono stati informati che una donna di 26 anni aveva riportato una lacerazione sul lato destro del viso e lamentava dolore al collo – ha confermato un portavoce della polizia di New York – Un’indagine preliminare sulla scena ha stabilito che un individuo noto l’ha colpita più volte sul corpo e le ha messo le mani intorno al collo“. A quel punto per Porter sono scattate le manette ed è stato preso in custodia da parte delle forze dell’ordine intervenute sul posto in seguito a una telefonata fatta da Gondrezick intorno alle 6.45 del mattino.
Le possibile conseguenze dell’aggressione
Oltre alle indagini da parte della Polizia, Porter dovrà fare i conti anche con le indagini che verranno svolte dalla Nba. Non si escludono, nel caso dovesse essere confermata la dinamica, punizioni esemplari da parte della lega. Nel frattempo i Rockets, contattati da Espn, hanno commentato: “Stiamo raccogliendo informazioni sulla questione che coinvolge Kevin Porter. Non abbiamo ulteriori commenti da fare in questo momento“.
Scelto all’ultima chiamata del primo giro al Draft 2019, Porter lo scorso anno ha firmato un’estensione per 4 anni e 82.5 milioni di dollari con gli Houston Rockets. Si tratta, però, di una cifra solo parzialmente garantita: se la squadra texana dovesse arrivare alla decisione di tagliare il giocatore alla luce di questi episodi, è tenuta a versargli solo 16.9 milioni e non l’importo totale dell’accordo. Una decisione non casuale quella operata dai Rockets. Porter, infatti, è noto per i suoi problemi comportamentali, che già si erano palesati durante alcune esperienze passate. Problemi disciplinari erano emersi tanto a Cleveland (prima destinazione Nba di Porter Jr.) quanto a Houston, con liti in spogliatoio e conseguenti sospensioni, figlie di un problema riconosciuto nella gestione della rabbia da parte del giocatore. Ora, però, quest’ultimo episodio rischia di segnare definitivamente la carriera del giocatore.