La giornata di campionato di Serie A ha regalato alcune performance degli arbitri che hanno suscitato discussioni tra tifosi e addetti ai lavori. In particolare, il match tra Inter e Napoli ha evidenziato le criticità del direttore di gara, Maurizio Mariani, il cui operato è stato punito con un voto di 5,5. L’episodio che ha sollevato maggiori polemiche è stato il rigore concesso all’Inter per un presunto fallo di Anguissa su Dumfries. Questo episodio ha generato numerosi interrogativi, poiché molti esperti di calcio hanno ritenuto il contatto troppo leggero per giustificare un penalty. La decisione di Mariani, tuttavia, non è stata influenzata dal Var, che non ha potuto valutare l’intensità del contatto.
Un altro episodio controverso è stato il tocco di mano di Olivera in area, che è stato considerato casuale e quindi non sanzionabile. I gialli per Inzaghi, per proteste, e per Dumfries, per un fallo su Politano, sono stati giudicati corretti. Si è però notato che Mariani ha omesso di estrarre il cartellino giallo per Bastoni e Rrahmani, nonostante i loro interventi meritassero una sanzione. In generale, Mariani ha dimostrato personalità e una buona gestione della partita, con i suoi assistenti che hanno svolto un lavoro adeguato nel giudicare le situazioni di fuorigioco.
Il derby tra Torino e Juventus, invece, ha visto come protagonista l’arbitro Sozza, il quale ha ricevuto un voto di 5 per una direzione di gara distratta. In questa partita, Sozza ha sorvolato su alcuni falli evidenti, come un pestone di Yildiz su Ricci e un altro di Kalulu su Pedersen, lasciando il gioco scorrere senza intervenire. Un altro momento controverso è avvenuto al 33′, quando Coco ha respinto un tiro di Koop col petto, senza che l’arbitro intervenisse. Nonostante ciò, ha annullato correttamente un gol di Davis per un fallo su De Roon, mentre ha fatto bene a negare il gol di Lookman per fuorigioco.
La gestione di Sozza ha mostrato alcuni lati positivi, come il fatto di sanzionare Lazaro con un giallo e di riconoscere un braccio “in controllo” di Weah, ma ha comunque mostrato diverse lacune. Infatti, la mancata segnalazione del fallo di mano di Hien nei primi minuti di gioco ha lasciato molti a chiedersi se questa decisione fosse stata una svista significativa. La partita ha mantenuto un livello di correttezza, con solo due ammonizioni nel finale, ma l’assenza di cartellini in momenti cruciali ha fatto sorgere dubbi sulla severità dell’arbitro.
Passando ad analizzare altre partite della giornata, il direttore di gara Colombo ha gestito la partita tra Monza e Bologna senza grossi problemi. I cartellini distribuiti sembrano appropriati, ma è emersa qualche perplessità su alcune decisioni. Per esempio, nel primo tempo, De Silvestri ha rischiato con un pestone su Pisilli, che avrebbe meritato un ammonizione. Nella ripresa, il giallo a Miranda è stato giustificato, ma ci sono stati momenti in cui la gestione dei cartellini ha lasciato a desiderare. Un episodio chiave è stato il gol di Dallinga, che è stato annullato per un tocco di braccio in fase di controllo. Anche se Colombo ha gestito la partita senza troppi strappi, il Var lo ha assistito in alcune decisioni chiave, ma ci si aspettava una maggiore attenzione in situazioni più delicate.
Diverse altre partite hanno visto decisioni arbitrali che hanno sollevato discussioni. Ad esempio, nel match tra Cagliari e Udinese, il Cagliari ha reclamato un rigore per un contatto tra Deiola e Abraham, ma l’arbitro ha ritenuto il difensore colpevole di aver colpito l’attaccante in netto anticipo sul pallone. Inoltre, un episodio controverso è stato il gol di Zortea, con un sospetto fuorigioco che ha richiesto un intervento chiarificatore del Var, ma non è stato effettuato.
Questi episodi dimostrano che la gestione delle partite da parte degli arbitri continua a essere un tema caldo nel mondo del calcio italiano. Nonostante i tentativi di rendere le decisioni più giuste e coerenti attraverso l’uso del Var, ci sono ancora ambiti di miglioramento. Gli arbitri devono essere in grado di prendere decisioni tempestive e corrette per garantire che le partite siano giocate in un clima di correttezza e rispetto delle regole. La passione del calcio italiano richiede arbitri che siano all’altezza della situazione, in grado di gestire la pressione e di garantire che ogni incontro si svolga nel migliore dei modi.
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