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Altafini rivela i segreti di Milan-Napoli

José Altafini è una figura leggendaria del calcio italiano, un uomo che ha vissuto intensamente il mondo del pallone e che ancora oggi, a 86 anni, si muove con l’energia di un giovanotto. La sua vita è un susseguirsi di impegni, appuntamenti e ricordi che si intrecciano con la storia del calcio italiano, in particolare con due squadre che ha amato profondamente: il Milan e il Napoli.

Gli inizi in Italia

Altafini arrivò in Italia nel 1958, fresco di titolo mondiale conquistato con il Brasile, anche se in quel torneo il protagonista principale fu Pelé. Nonostante la giovane età, vent’anni appena, José si fece subito notare nel Milan. Ricorda con affetto la sua seconda partita in Serie A, disputata contro il Napoli al Vomero. Un campo difficile, un ambiente infuocato, ma il Milan riuscì a spuntarla grazie a un gol di Danova, soprannominato “Pantera”. Sebbene non segnò in quella partita, Altafini si rifece nel ritorno a San Siro, dove il Milan travolse il Napoli con un sonoro 6-1, e lui contribuì con una doppietta.

Gli anni d’oro al Milan

Il Milan di quegli anni era una squadra formidabile, con giocatori del calibro di Nils Liedholm, Juan Alberto Schiaffino e Cesare Maldini. Altafini ricorda con orgoglio di aver segnato 28 gol in quella stagione, anche se non furono sufficienti per superare Angelillo dell’Inter, che ne realizzò ben 33. Il calcio di quegli anni era una festa di gol e talento, con giocatori come Kurt Hamrin, Miguel Montuori e John Charles che rendevano ogni partita una sfida appassionante.

L’esperienza al Napoli

Dopo un periodo di successi con il Milan, culminato con la vittoria della prima Coppa dei Campioni, Altafini si trasferì al Napoli. Qui, in una squadra appena risalita dalla Serie B, trovò un ambiente diverso ma altrettanto stimolante. Sebbene i trofei fossero pochi, il divertimento e la passione per il gioco erano alle stelle. Il Napoli arrivò terzo in campionato e vinse la Coppa delle Alpi, un trofeo modesto ma significativo per una squadra in crescita.

Partnership con Sivori

Nel Napoli, Altafini giocò accanto a Omar Sivori, un altro artista del calcio. Ricorda con affetto una partita in cui Sivori, con un gol all’ultimo minuto, fece esplodere di gioia il San Paolo. Sivori era un genio, un istrione capace di incantare il pubblico con le sue giocate. Il Napoli di quegli anni era una squadra ricca di talento, con giocatori come Juliano e Cané, che portavano avanti il sogno di una città intera.

L’avventura alla Juventus

Dopo sette anni al Milan e sette anni al Napoli, Altafini decise di trasferirsi alla Juventus, attratto dalla possibilità di giocare nuovamente in Europa. Il suo contratto con il Napoli era scaduto e altre squadre come Fiorentina e Roma si erano fatte avanti, ma la Juventus offriva l’opportunità di tornare a vivere l’emozione della Coppa dei Campioni.

Un legame indissolubile

Nonostante il passaggio alla Juventus, il legame di Altafini con Napoli è rimasto forte, soprattutto grazie a ricordi personali e familiari. Tuttavia, a livello calcistico, i suoi rapporti con il Napoli e la Juventus si sono interrotti nel tempo. Con il Milan, invece, il legame non si è mai spezzato, a testimonianza di un’affinità che va oltre il campo da gioco.

José Altafini è un uomo che ha fatto della sua passione per il calcio una ragione di vita. I suoi racconti sono intrisi di nostalgia, ma anche di un’energia contagiosa che traspare in ogni parola. Anche a distanza di anni, le sue esperienze con Milan e Napoli continuano a ispirare e affascinare chiunque ami il calcio.

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