Nottingham è una città ricca di storie e tradizioni, famosa per il suo legame con Robin Hood e il patrimonio industriale. Tuttavia, un’altra figura di grande importanza è Herbert Kilpin, il fondatore del Milan. Questo uomo ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del calcio, con radici che affondano proprio qui, al 191 di Mansfield Road.
L’atmosfera di Nottingham, soprattutto in autunno, è caratterizzata da cieli grigi e una leggera pioggia che rende l’aria fresca e frizzante. Durante un viaggio verso la casa di Kilpin, il paesaggio si arricchisce di dettagli storici. Partendo dal centro città, ci si imbatte nel pub “The Peacock”, un luogo che ha visto passare scrittori e artisti come D.H. Lawrence, il cui legame con la città è profondo, essendo cresciuto in una famiglia di minatori. La targa all’ingresso ricorda anche John Harvey, il cui ciclo di romanzi sull’ispettore Charlie Resnick è ispirato alla vita quotidiana dei clienti del pub.
Proseguendo lungo Mansfield Road, il panorama si trasforma in un mix di ristoranti etnici e negozi vari. La diversità culturale di Nottingham è palpabile, con cucine cinesi, indiane, pakistane e thailandesi che contribuiscono a creare un’atmosfera vibrante. Infine, si arriva al 191, dove prima del 2016 si trovava solo una vetrina sporca e una facciata in degrado. Ma le cose sono cambiate grazie all’incontro tra Robert Nieri, un avvocato di Nottingham, e Luigi La Rocca, un appassionato tifoso rossonero.
La Rocca ha dedicato anni alla ricerca della vita di Kilpin, scoprendo la sua sepoltura nel Cimitero Maggiore di Milano, dove le sue spoglie giacevano in una tomba trascurata. Con l’aiuto del Milan, La Rocca ha ottenuto il trasferimento della salma al Monumentale di Milano, dove Kilpin ha finalmente ricevuto il riconoscimento che meritava. La sua storia è tornata alla ribalta, tanto che nel 2006, il suo nome è stato inciso nel Famedio, accanto a quelli di illustri personaggi italiani.
Herbert Kilpin nacque nel 1870 in una famiglia di umili origini. Crescendo nel negozio del padre macellaio, sviluppò una passione per il calcio che lo portò a lavorare nell’industria dei merletti di Nottingham. A soli 21 anni, si trasferì a Torino, dove divenne il primo inglese a giocare per una squadra di calcio italiana, l’Internazionale Torino. Questa esperienza lo formò come calciatore e allenatore, ma fu a Milano che Kilpin trovò la sua vera vocazione. Il 16 dicembre 1899, fondò il “Milan Foot-Ball and Cricket Club”, dando vita a una delle società calcistiche più celebri al mondo.
Il suo motto, “Saremo una squadra di diavoli”, è ancora oggi un mantra per i tifosi rossoneri, mentre i colori rosso e nero evocano la passione e la determinazione che hanno caratterizzato la storia del club. Grazie alla sua visione e al suo impegno, Kilpin ha gettato le basi per il Milan che conosciamo oggi, un simbolo di eccellenza sportiva e di orgoglio nazionale.
Il legame tra Nottingham e il Milan non si ferma a Kilpin. Nel 1903, la Juventus, all’epoca in difficoltà con le sue maglie rosa, si rivolse al mercato inglese per trovare una soluzione, ordinando erroneamente le maglie del Notts County, che da allora divennero i colori sociali della Vecchia Signora. Questo aneddoto dimostra come la storia del calcio italiano sia intrecciata con quella di Nottingham, creando legami duraturi tra le due culture calcistiche.
Dopo aver visitato la casa di Kilpin, ci si può fermare al Kilpin Beer Café, situato vicino a Bridlesmith Walk. Qui, tra le birre locali, si trova anche la Kilpin, prodotta in casa, e le pareti sono decorate con fotografie di ex giocatori del Milan, creando un’atmosfera di celebrazione della storia rossonera. La presenza di schermi che trasmettono partite di cricket testimonia l’amore degli inglesi per gli sport, ma in questo locale, il legame con Kilpin e il Milan è palpabile.
Mentre si cammina lungo il fiume Leen, si possono notare i due stadi emblematici di Nottingham: il City Ground, casa del Nottingham Forest, e Meadow Lane, sede del Notts County. Questi luoghi sono testimoni della tradizione calcistica della città e rappresentano un importante pezzo della storia sportiva britannica. Anche se Kilpin non è conosciuto da tutti, la sua eredità vive attraverso la passione dei tifosi e la storia del Milan.
La storia di Herbert Kilpin è un viaggio attraverso il tempo, che unisce le origini umili di un ragazzo di Nottingham e la grandezza del Milan. La sua vita ci ricorda che il calcio è molto più di uno sport; è una storia di passione, determinazione e legami che oltrepassano le frontiere. Nottingham ha riscoperto e onorato questo grande uomo, e il suo ricordo continua a brillare, proprio come i colori rossoneri che ha contribuito a rendere leggendari.
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