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Alcaraz sfida sinner con la sua nuova racchetta

Carlos Alcaraz, il giovane prodigio del tennis spagnolo, si trova in una fase cruciale della sua carriera, specialmente in vista della stagione 2025. Con il suo amico e rivale Jannik Sinner che ha già conquistato la scena, Alcaraz sta lavorando intensamente per migliorare il proprio gioco e contrastare il dominio dell’italiano, in particolare sulle superfici in cemento, dove Sinner ha dimostrato di essere particolarmente efficace.

la preparazione di alcaraz

La preparazione di Alcaraz è iniziata nella sua Murcia, dove, assieme al suo team composto dai preparatori atletici Alberto Lledó e Álex Sánchez e dal fisioterapista Juanjo Moreno, ha dedicato tempo all’ottimizzazione della sua attrezzatura. Un aspetto cruciale del suo allenamento è la ricerca di una nuova racchetta che possa aiutarlo a guadagnare potenza e a rendere il suo gioco ancora più competitivo.

Alcaraz sta testando diversi modelli di racchetta, rimanendo sempre fedele alla Babolat Pure Aero 98, il suo attrezzo signature dal 2013. Tuttavia, il team tecnico ha richiesto all’azienda francese di apportare alcune modifiche al peso della testa della racchetta, per migliorare i colpi “interlocutori”. Babolat ha quindi fornito una serie di racchette con variazioni di peso, permettendo ad Alcaraz di provarle senza conoscere le specifiche esatte di ciascun modello.

l’importanza dell’equilibrio

In uno degli allenamenti recenti, il coach Juan Carlos Ferrero ha osservato attentamente il feeling di Alcaraz con le diverse racchette, cambiandole frequentemente per capire quale fosse l’opzione migliore. Il peso delle racchette può essere modificato attraverso l’aggiunta di nastri di piombo, che cambiano l’equilibrio dell’attrezzo e, di conseguenza, l’uscita della palla. Un equilibrio ottimale tra potenza e controllo è essenziale, soprattutto per un giocatore come Alcaraz, noto per la sua straordinaria capacità di accelerazione e per il potere del suo dritto.

Nonostante il suo talento, Alcaraz ha dimostrato di avere qualche difficoltà nello scambio a velocità media, specialmente su superfici veloci come quelle indoor. Durante il Six Kings Slam, è emerso chiaramente che la sua palla, a causa di un movimento di braccio troppo anticipato, non viaggiava con la pesantezza necessaria per mettere in difficoltà avversari come Sinner. Alcaraz ha quindi compreso che, per competere ad alti livelli, è necessario non solo colpire la palla più forte, ma anche lavorare sull’attrezzatura.

strategie per aumentare la potenza

Per aumentare la potenza dei suoi colpi, Alcaraz sta esplorando diverse opzioni:

  1. Colpire più forte: questa strategia comporta rischi significativi.
  2. Modificare la racchetta: potrebbe rivelarsi una soluzione più sicura ed efficace.

Maggiore è il peso dell’attrezzo, più la palla rimbalza, mentre una tensione minore delle corde consente una velocità di uscita maggiore. Tuttavia, il compromesso tra potenza e controllo rimane una questione cruciale.

Fino ad ora, Alcaraz ha utilizzato una racchetta del peso di 305 grammi con una tensione di 24 chili. Nel corso dei suoi allenamenti, ha anche provato diverse corde e tensioni, cercando la combinazione ideale che possa elevare il suo gioco al prossimo livello. La sfida con Sinner è quindi molto più di una semplice rivalità tra amici; è una questione di perfezionamento e crescita personale, dove ogni dettaglio conta.

La rincorsa di Alcaraz a Sinner non passa solo attraverso il miglioramento delle sue capacità atletiche, ma anche attraverso l’ottimizzazione della sua attrezzatura. In un mondo del tennis sempre più competitivo, dove ogni piccolo dettaglio può fare la differenza, Alcaraz sta dimostrando di essere un giocatore che non lascia nulla al caso. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se le modifiche alla racchetta porteranno i frutti sperati e se Alcaraz sarà in grado di confrontarsi con il suo amico-rivale Sinner con rinnovato vigore e determinazione.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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