Addio a Tullio Lanese, l'arbitro che ha segnato un'epoca nel calcio italiano - ©ANSA Photo
L’Associazione Italiana Arbitri (AIA) è in lutto per la scomparsa di Tullio Lanese, una figura di spicco nel mondo dell’arbitraggio italiano, deceduto all’età di 78 anni. La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di cordoglio tra arbitri e appassionati di calcio, che ricordano con affetto un uomo che ha diretto partite e ha contribuito in modo significativo alla modernizzazione del sistema arbitrale in Italia.
Lanese è stato presidente dell’AIA dal 2000 al 2006, un periodo che ha segnato una svolta storica per l’organizzazione. La sua presidenza è stata la prima dopo l’introduzione della riforma democratica, che ha permesso l’elezione del vertice dell’AIA, un cambiamento fondamentale rispetto alla precedente nomina da parte degli organi federali. Questo passaggio ha rappresentato un importante passo verso una maggiore autonomia e rappresentatività del movimento arbitrale italiano.
Nato nel 1945, Tullio Lanese ha iniziato la sua carriera di arbitro nel 1965. Grazie alla sua dedizione e competenza, è riuscito a scalare le varie categorie nazionali, diventando uno dei direttori di gara più rispettati del panorama calcistico italiano. Durante la sua carriera, ha diretto:
Oltre alle sue performance nei campionati nazionali, Lanese ha avuto anche una carriera internazionale di rilievo, dirigendo un totale di 38 partite a livello internazionale. Tra gli eventi di grande prestigio in cui ha partecipato ci sono le Universiadi in Jugoslavia nel 1985, le Olimpiadi di Seul nel 1988, i Mondiali giovanili in Arabia Saudita nel 1989 e i celebri Mondiali di Italia ’90, dove ha diretto tre partite, tra cui la finale tra Germania Ovest e Argentina.
Lanese era noto non solo per le sue capacità tecniche, ma anche per il suo approccio umano e la sua filosofia riguardo all’arbitraggio. In un intervento per un numero speciale della rivista “l’Arbitro”, aveva affermato: “Ritengo che essere arbitro sia un modo di vivere, che diventa parte integrante di ogni persona che ha passato la propria esistenza sui campi da gioco”. Queste parole riflettono il suo profondo legame con il calcio e l’importanza attribuita al ruolo dell’arbitro nel contesto sportivo.
In seguito alla notizia della sua morte, il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha espresso il suo profondo cordoglio, sottolineando l’impatto che Lanese ha avuto su tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di lavorare al suo fianco. In segno di rispetto e memoria, tutti gli arbitri indosseranno il lutto al braccio durante le gare del fine settimana.
Tullio Lanese ha lasciato un’eredità duratura nel mondo dell’arbitraggio italiano, contribuendo a formare generazioni di arbitri che continuano a seguire le sue orme. La sua visione e le sue riforme hanno avuto un impatto significativo sul modo in cui gli arbitri sono percepiti e trattati nel calcio moderno, promuovendo un ambiente più equo e professionale. La comunità arbitrale e il mondo del calcio piangono la sua scomparsa, ma la sua eredità vivrà attraverso il lavoro di coloro che sono ispirati dalla sua dedizione e passione.
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