La storia di Tammy Abraham è un racconto di alti e bassi, di sfide e di attese. Il suo digiuno in Europa, che dura da oltre 25 mesi, rappresenta un momento cruciale nella sua carriera, ma anche una prova di resilienza per il calciatore inglese. Era il 27 ottobre 2021 quando l’attaccante della Roma segnò l’ultimo gol in competizioni europee, in un match contro l’Helsinki. Da allora, il tempo è trascorso e le circostanze sono cambiate drasticamente, non solo per lui, ma anche per la sua squadra.
La sfida del ritorno
Dopo un lungo infortunio al ginocchio che lo ha costretto a un lungo recupero, Abraham si prepara a scendere in campo come titolare del Milan, affrontando lo Slovan Bratislava in una partita di Champions League. Il Milan si presenta a questo incontro dopo una vittoria convincente a Madrid, un risultato che ha ridato slancio e morale a una squadra che aveva appena vissuto un momento difficile contro la Juventus, caratterizzato da una prestazione deludente e da un mix di noia e occasioni sprecate.
Con un attacco che può contare su giocatori di talento come Leao, Pulisic, Chukwueze, Reijnders e Okafor, Abraham avrà molte possibilità di mostrare il suo valore. Tuttavia, la pressione è alta. La sua avventura con il Milan è cominciata in maniera altalenante, con solo due gol in campionato e un rigore ceduto a Pulisic nella partita contro la Fiorentina. I numeri parlano chiaro:
- 378 minuti di gioco in campionato
- 2 gol segnati
- 103 minuti senza un gol in Champions League
La fiducia del tecnico
Nonostante queste statistiche poco incoraggianti, il tecnico Paulo Fonseca ha confermato la sua fiducia in Abraham, assicurando che il centravanti inglese sarà in campo dall’inizio a Bratislava. “Tammy giocherà dall’inizio”, ha affermato Fonseca, e Abraham non si è tirato indietro. “Mi sento bene, sto tornando da un infortunio importante e voglio tornare come ero una volta. Sono contento di far parte di questa rosa e sono pronto a dare il 100% per la squadra”, ha dichiarato con determinazione.
Il confronto con Álvaro Morata, il suo compagno di squadra, è inevitabile. Entrambi hanno stili di gioco diversi, ma sono entrambi asset fondamentali per il successo del Milan. “Io e Morata? Abbiamo qualità diverse”, ha sottolineato Abraham, evidenziando la necessità di un contributo collettivo per raggiungere gli obiettivi della squadra.
Un’opportunità da non perdere
Nel passato, la carriera di Abraham era segnata da prestazioni eccezionali. Nella stagione 2021-22, ha messo a segno:
- 17 gol in campionato
- 9 gol in Conference
- 1 gol in Coppa Italia
Tuttavia, il presente è una sfida continua. Con il Milan che cerca di risollevarsi dopo un inizio di stagione non esaltante, la sfida contro lo Slovan Bratislava rappresenta un’opportunità per Abraham di dimostrare il suo valore. Il suo approccio alla partita è chiaro: “Vogliamo vincere. La Champions è molto importante e abbiamo giocatori che l’hanno vinta, sappiamo quello che serve”.
In un contesto calcistico in continua evoluzione, il ritorno di Abraham in forma sarà fondamentale non solo per le sue ambizioni personali, ma anche per il futuro del Milan nella competizione. La pressione è alta, ma la qualità e il talento non mancano. Ora è il momento di dimostrare che, anche dopo un lungo digiuno, la fame di successi è più forte che mai.