Giro+d%26%238217%3BItalia%2C+il+verdetto+%C3%A8+amarissimo%3A+e+adesso%3F
wigglesportit
/5759-2/amp/
Ciclismo

Giro d’Italia, il verdetto è amarissimo: e adesso?

Il Giro d’Italia si scopre senza fascino. Le squadre iniziano a preparare il 2024, anno olimpico: un fattore che porterà, con ogni probabilità, a dividere il gruppo fra chi andrà a caccia delle Monumento e chi invece proverà ad affermarsi al Tour de France e alle Olimpiadi. In mezzo, la corsa rosa che si scopre vaso di coccio fra quelli di ferro.

Giro d’Italia, maglia rosa pallido: tante defezioni

La sensazione, che presto potrebbe diventare certezza, è che tutti i big siano interessati al Tour e poi, sfruttando l’onda lunga del calendario, anche la Vuelta di Spagna. Chi sicuramente andrà a caccia della maglia gialla piuttosto che rosa saranno Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel in compagnia di Tadej Pogacar che ha solo promesso di partecipare, più poi che prima, al Giro. Assente anche il campione uscente Primoz Roglic, per sua stessa ammissione concentrato sull’obiettivo Maglia Gialla.

L’unica “stella” è Wout van Aert. Al debutto al Giro, il belga ha già parlato chiaro: viene per allenarsi, testarsi e vincere qualche tappa ma la classifica, per sua stessa ammissione, non gli interessa. Dunque chi può ambire alla maglia rosa? Chi resta: ovvero Cian Uijtdebroeks, Geraint Thomas e Simon Yates che hanno già annunciato la loro presenza. Vista la pochezza della concorrenza, questo potrebbe essere il podio, a meno che non sia la volta di un italiano: non si sfugge da Giulio Ciccone a Damiano Caruso.

Il ciclismo italiano è in crisi? I numeri parlano chiaro

Immagine | Ansa

La situazione del ciclismo italiano, per restare in tema, non è rosea: i grandi nomi evitano il Giro e le due ruote italiane sono alla vana ricerca di un erede in grado di raccogliere il peso di Vincenzo Nibali. La sensazione è che neanche un nuovo “squalo” capace di restare attaccato alla ruota di Pogacar e Vingegaard fatichi ad accendere la fantasia di un pubblico sempre più lontano da questo sport. E dunque anche un fenomeno faticherebbe ad essere accettato e riconosciuto in un paese che fatica a indentificarsi nel ciclismo.

Basti pensare che Filippo Ganna, recordman dell’ora, due volte campione del mondo a cronometro e oro olimpico, non è riuscito a generare quel traino necessario per accendere entusiasmo paragonabile agli anni straordinari, e probabilmente irripetibili, fra gli 80’ e il fine XX secolo. Forse, anche senza forse, si è chiusa un’epoca di uno sport che almeno in Italia, sembra destinato a una fine inesorabile. E non è forse tanto lontano dalla realtà immaginare che l’improvviso scarso appeal del Giro ne sia una diretta conseguenza?

 

 

 

 

 

Luigi Pasquale Pellicone

Recent Posts

Svolta clamorosa: le decisioni del Var spiegate sui social network: ecco come

Tale decisione potrebbe delineare l'inizio d’un nuovo capitolo nella modalità con cui fan dello sport…

4 settimane ago

Alvaro Morata e Alice Campello si separano: l’annuncio a sorpresa sui social

La notizia della separazione tra Alvaro Morata, neo attaccante del Milan, e Alice Campello ha…

4 settimane ago

Coco Gauff sarà la portabandiera per la squadra USA alle Olimpiadi di Parigi

Gauff è la prima tennista a ricoprire questo ruolo, ma diventa anche la più giovane…

1 mese ago

Inter, un difensore nel mirino: già presentata una prima offerta

L’Inter ha presentato un’offerta ad un club francese per un giovane difensore finito nel mirino…

2 mesi ago

Juventus, si complica la trattativa per Sancho: un altro club sul classe 2000

Jadon Sancho, uno degli obiettivi della Juventus per rinforzare l’attacco, sarebbe finito nel mirino di…

2 mesi ago

LeBron James sarà il portabandiera degli Stati Uniti alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi

A guidare la delegazione statunitense, con orgoglio e determinazione, ci sarà lui: LeBron James, il…

2 mesi ago